SEIFER FANTASY
di Vavve


Premessa dell'autrice: questa è la prima fiction che scrivo... si accettano critiche e commenti!

È passato un anno dalla sconfitta di Artemisia. Seifer è stato riammesso al Garden come se niente fosse e di nuovo deve ripetere l’esame SeeD. Ma naturalmente viene bocciato, e siccome ha 19 anni, se non passerà l’esame neanche l’anno seguente, dovrà lasciare il Garden senza niente (vi ricordate la regola del Garden, vero?).

Quel giorno Seifer ne disse di tutti i colori alla prof.ssa Quistis. Per sfogarsi andò al Centro d’addestramento, dove incontrò una ragazza, con lunghi capelli biondi, con delle ciocche more.
Combatteva contro un Archeosaurus con una spada a doppia lama, che all’improvviso sparì per lasciare posto a due pistole. La ragazza riempì il mostro di proiettili, e alla fine cadde a terra morto.
Seifer rimase incredulo e lì per lì non si accorse che lei lo guardava.
“Ti sei incantato per caso?” gli domandò lei.
Seifer: NO! È che.. ecco.. la spada..
Ragazza: Ah si! Ti sei chiesto dove sia finita, vero? Ecco qua!

Gli mostrò un bracciale a serpente color argento, che dal polso arrivava quasi al gomito e gli spiegò che era un bracciale magico, che si trasformava nell’arma che voleva lei.
Seifer: Cavolo!
Ragazza: Beh, già che ci siamo, perché non ci presentiamo? Io sono Sara.
Seifer: Io Seifer.
Sara: (guardando l’orologio): Cavolo! Devo andare! Il preside mi sta aspettando! Piacere di averti conosciuto, Seifer! Ci vediamo!
Seifer: Ciao..

Seifer tornò in camera sua, si fece una doccia e si mise a letto.
Il giorno dopo vide di nuovo Sara. Era alla mensa con una tazza di caffé in mano, ma non ebbe il coraggio di andare lì e parlarle.. qualcosa di lei gli piaceva, ma gli faceva anche paura.. e non capiva il perché.
Si vedevano di sfuggita nei corridoi del Garden, e lui dopo un paio di giorni la invitò ad uscire. La portò in un pub di Balamb, e parlarono, parlarono.. Seifer le chiese da dove veniva, ma lei cambiò argomento..
Da quel giorno, si frequentarono sempre di più, finché, un giorno, di ritorno da un pomeriggio a base di cinema e pop corn, di ritorno al Garden, si fermarono a guardare il sole che tramontava sul mare e Seifer si fece coraggio, si girò verso di lei, posò le mani sulle sue spalle e la baciò. All’inizio sì, lei rimase lì, incredula, ma poi rispose al bacio e si abbracciarono forte. Per la prima volta, Seifer poteva dire di provare AMORE per una persona.

Si vedevano tutti i giorni, e Sara cominciò a lavorare part-time in un bar di Balamb per poter guadagnare qualcosa, e Seifer, stufo di non fare niente, andò a lavorare lì.

Quando ricominciarono le lezioni, Seifer le fece questa promessa:
Seifer: Quest’anno mi faccio promuovere, e con lo stipendio da SeeD ti porto in vacanza.
Sara: ci conto eh!

Seifer studiava e prendeva bei voti, mentre Sara continuava a lavorare. Si vedevano ogni giorno, e siccome lei lavorava solo la mattina, aiutava Seifer a studiare.
E finalmente arrivò il Natale. Sara fece la conoscenza di tutti quanti (Squall, Rinoa, ecc.), che erano sorpresi del fatto che Seifer avesse trovato l’anima gemella...
Cenarono tutti insieme e si scambiarono i regali. Piccoli pensieri, per lo più. Seifer e Sara si regalarono degli anelli, che non tolsero mai dal dito.
Dopo la festa, tornarono tutti in camera e Seifer accompagnò Sara nella sua. Entrarono in camera, e lì la passione li travolse.. In quel momento, entrambi toccavano il cielo con un dito..

Quella notte Seiifer si alzò per andare in bagno, ma prima si voltò verso di lei, che dormiva profondamente, e non resistette alla tentazione di accarezzarle il viso, e lì si accorse che stava piangendo. In quel momento pensò che fosse colpa sua, ma non la volle svegliare..

La mattina dopo Seifer si alzò come se niente fosse. Dopo aver fatto colazione, andarono verso la Zona Segreta e lì, lui non poté non dirle ciò che aveva visto la notte precedente..
Sara: non è colpa tua Seifer..
Seifer: e allora cos’è?
Sara: ecco... non so se..
Seifer (prendendole per le spalle e guardandola dritta negli occhi): Senti, io ti amo, e tu lo sai, e non posso vederti piangere! DEVI dirmi cosa ti rende triste!!
Sara (abbassando lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi): Seifer.. ti prego..
Seifer: DIMMELO!
Sara non disse niente, e Seifer la lasciò per un attimo, voltandosi dall’altra parte..
Sara: E va bene. Come vuoi.
Seifer si girò verso di lei e vide che lo guardava con le lacrime agli occhi.
Sara: Siediti, per favore.
Seifer (pentito per come l’aveva trattata poco prima): Senti, se non vuoi non..
Sara: HO DETTO SIEDITI! Se non mi libero di questo peso, esplodo!
Seifer si sedette, sorpreso di quell'improvviso cambiamento..
Sara: io.. io non sono di questo mondo, Seifer.
Lì per lì, lui non ci credette, ma gli bastò guardarla per capire che non lo stava prendendo in giro.
Sara: Un anno e mezzo fa ero in gita con la mia famiglia e i mie amici, quando all’improvviso si aprirono dei vortici nell’aria.. Erano violenti, come un tornado, e attiravano verso di loro la nostra nave.. ci tenevamo più forte che potevamo, ma si fecero ancora più violenti, e io non riuscì a tenere la presa e.. vi caddi dentro..
Seifer: Sara…
Sara (continuando a piangere): Per favore, fammi continuare..
Mi svegliai in un deserto, e l’unico punto di riferimento che trovai, fu un faro.. mi diressi lì, sperando di trovare qualcuno, ma c’era solo una casa abbandonata.. un cumulo di macerie.. Mi accasciai a terra e rimasi lì, disperata, per tre giorni. Poi arrivò una donna, che mi aiutò. Mi portò qui, da suo marito, il preside.. mi salvarono la vita.. all’inizio ricordavo solo il mio nome, poi i ricordi cominciarono a riaffiorare, e più ricordavo, più stavo male. Quel giorno, quando ci siamo incontrati per la prima volta, cercavo di distrarmi.. La memoria tornò intera dopo quasi un mese, quando io e te stavamo già insieme.. Non volevo dirtelo.. non so perché..
Seifer: Io.. non so che dire…
Sara: E non è finita.. il mio nome intero è Sara Tribal Alexandros, e sono l’erede al trono di Alexandria.. quel giorno stavamo andando a trovare un’amica dei miei genitori.. Quando dissi tutto ad Edea, lei mi disse che la causa di quei varchi è stata la Compressione Temporale... Spesso sogno Alexandria, e non riesco a trattenere le lacrime..
Ci fu un momento di silenzio.. Seifer faticava a respirare.. La causa delle lacrime che scendevano sul viso della ragazza che amava, era lui. Era tutta colpa sua. La Compressione Temporale l’aveva causata lui. Il suo cuore cominciò a battere veloce, sempre più veloce... come dirle che la causa della sua sofferenza era lui?
Sara si sedette a terra e guardò Seifer, che le si avvicinò e la strinse forte.. Le lacrime di lei non si fermavano.. sporcò la maglia di Seifer con il mascara, e anche lui stava per piangere, ma trattenne le lacrime..
In quel momento, arrivarono Squall e Rinoa, che videro la scena. Seifer gli lanciò uno sguardo, per mandarli via, e così fecero..
Seifer: Sara, per favore, smetti di piangere…
Lei alzò lo sguardo verso di lui e si asciugò le lacrime.
Sara: Hai ragione.. basta piangere..
Seifer: Andiamo, cerca di non pensarci..
Sara: “Come se fosse facile..” grazie Seifer... per avermi ascoltata... per tutto...
Si allontanarono, per andare via, da qualche parte, dove lei poteva distrarsi, dove non avrebbe più pianto.. A lei bastava che lui fosse accanto a lei...

Passò il tempo. Sara soffriva di meno, grazie a Seifer, che si dava da fare per mantenere la promessa che le aveva fatto..
Un giorno però, Edea li chiamò, perché doveva parlare con loro.
Edea: Sara, abbiamo trovato il varco che ti porterà a casa..
Sara: Grazie, ma io sto bene qui.
Edea: E alle persone dall’altra parte non ci pensi?
Sara: Sì, ma non potrei separarmi da Seifer..
Edea: Sentite... devo essere sincera. Mi sono documentata da antichi libri, e ho scoperto che una persona non può sopravvivere in un'altra dimensione per sempre.
Sara: Cosa?!
Seifer: È sicura di quello che dice?!
Edea: Sì. Questo tempo è determinato dalla forza fisica del soggetto, e tu sei una ragazza forte.. facendo dei calcoli, non potrai sopravvivere oltre due mesi.
Seifer: COME FA A PARLARE CON TANTA SICUREZZA?? NON PENSA ALLA REAZIONE DI SARA?!
Edea: Per ora mi preoccupa solo la sua vita. Dovresti preoccupartene anche tu, Seifer. Se l’ami tanto come dici, faresti ciò che è meglio per lei.
Seifer: VORRÀ DIRE CHE ANDRÒ CON LEI!
Edea: Non si può. Il varco che farò non sarà potente come quello che l’ha mandata qui, e si richiuderà dopo aver portato dall’altra parte una persona. SOLO una.
Stavolta Seifer non poté rispondere.. non sapeva che dire, cosa fare.. non poteva farla andare via.. l’avrebbe persa.. ma anche se fosse rimasta...
Sara: È così allora...
Sara era rimasta tutto il tempo in silenzio, ad ascoltare, mentre dentro di lei esplodevano la rabbia e la paura..
Edea: Non c’è altra scelta. Mi dispiace..
Seifer. Non può farlo più potente?
Edea: No, distruggerebbe tutto il Garden…
Seifer: Ma quello che l’ha portata qui..
Sara: prima di essere risucchiata, ho visto la nave che veniva distrutta dalla potenza del vortice…
Seifer. NON PUÒ FINIRE COSÌ!!!
Batté i pugni sul muro, disperato. Stava per perderla per sempre…
Edea: Sei pronta, Sara? Prima ritorni, meglio sarà per tutti.
Sara guardò Seifer, con le lacrime agli occhi. Si avvicinò a lui, e l’abbracciò da dietro..
Sara: Non voglio….
Seifer: Sara, per favore, va'. Preferisco saperti viva in un altro mondo, che sapere che morirai.
Edea: Lascio a te la decisione Sara..
Sara: Seifer... mi dispiace... mi dispiace tanto...
Seifer: Edea, apra il varco..

Edea aprì il varco.
Una grande luce azzurra riempì la stanza, emanava una forza molto debole, che creò una debole brezza. Nessuno parlava. Sara fece per avvicinarsi, ma ad un tratto si girò, e corse da Seifer. Si diedero l’ultimo bacio... prima dell’addio.

Sara si trovò su una spiaggia. All’inizio non si orientò, ma poi vide Conde Petit. Si diresse subito verso il Villaggio dei maghi neri, dove viveva sua zia Mikoto.
Appena arrivata, fu accolta calorosamente da tutti. I maghi mandarono un moguri ad Alexandria, per far venire Gidan e Garnet, che arrivarono con il Red Rose, completamente riparato.
Garnet: finalmente posso riabbracciarti.. tesoro….
Gidan: stai bene... Per fortuna..
Sara: Mamma.. papà..
Nessuno riuscì a trattenere le lacrime. Riportarono Sara ad Alexandria, che era già stata informata. La nave fu accolta da un forte grido della folla, felice di rivedere la principessa.

Seifer era distrutto. Si buttava nelle missioni a capofitto, per distrarsi. Ma niente riusciva a fargli dimenticare Sara... La sognava ogni notte. Quando si svegliava, vedeva al dito quell’anello, che aveva siglato il loro amore... Se lo sarebbe tolto quando sarebbe riuscito a dimenticarla.. ma non era facile..

Ad Alexandria era festa da una settimana. Tutto il regno festeggiava la principessa, tornata dopo più di due anni a casa. Sara era distrutta, sia moralmente che fisicamente. Non riusciva a non pensare a lui, e le nausee che aveva la facevano star ancora più male... Lei pensava che fossero dovute al cambio di dimensione, ma poi, dopo neanche un mese, si rese conto di cosa fosse in realtà: Seifer le aveva dato un bambino.


FINE


 


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