STORY
di Vale-Rinoa


CAPITOLO 1

Tutto iniziò quel giorno, nemmeno mi ricordo più quel giorno, ero sdraiata su un prato fiorito, le farfalle svolazzavano leggere come piume e gli uccellini cantavano in coro per festeggiare la ormai prossima primavera.
Tutto d'un tratto un urlo, un boato e poi di nuovo silenzio… Una giovane ragazza correva verso di me ed è tutto quello che vidi prima che qualcosa mi colpì e persi i sensi.
-Ma che cavolo????….- mi svegliai in una stanza, tutto era perfettamente in ordine, il letto su cui giacevo era soffice e comodo.
Cercai di alzarmi, ormai il dolore era passato e dove credevo che mi avesse travolto un tram, non c’era assolutamente nulla.
Mi avvicinai verso la finestra, credevo di barcollare, ma invece quello che barcollava era il pavimento, anzi no, tutto intorno a me si muoveva, impercettibile, ma si muoveva…
Finalmente riuscii ad affacciarmi alla finestra.
-Ma che cavolo???…- sotto di me c’era il mare, l’edificio in cui ero ospitata ci stava volando sopra.
-Ma dove sono finita???? Dove sono i grattacieli, le case, la mia casa!!!- Ero a dir poco disperata, non riuscivo più a capire niente, quando la porta si aprì…
Entrò un ragazzo, sui 17 anni, subito si presentò… il suo nome era Squall Leonhart, ed era il comandante di quel coso volante.
Mi spiegò che io mi trovavo su un Garden, e che ciò consisteva in una scuola che addestrava SeeD che venivano pagati per i loro servigi.
-Ma io perché mi trovo qui?- fu questa la domanda che gli feci.
-Purtroppo sei stata portata nel nostro mondo per sbaglio a causa di un errore.
Squall mi incominciò a raccontare delle sue imprese contro la strega Artemisia e degli stani poteri di Ellione, la quale era capace di superare le barriere del tempo e dello spazio.
Alla fine tutto quello che riuscii a capire era che, gli studenti di questo Garden una volta diplomati prendevano il titolo di SeeD, il loro compito era quello di non permettere più il ritorno al potere di potenti streghe e per questo giravano il mondo, per il resto nebbia totale.
Mi disse che ormai non vi era più nulla da fare e, se volevo potevo diventare uno studente del Garden e aiutarli diventando SeeD. Poi uscì e se ne andò.
-SeeD, le streghe, Artemisia, i G.F.????? Ma io che centro in tutto questo???? Adesso mi sveglio e mi ritroverò sdraiata sul mio letto…-
Ero sola in camera e cercavo in tutti i modi di autoconvincermi che tutto era un sogno quando di nuovo bussarono alla porta.
-E’ permesso???- disse una voce dura e matura…
-Sì, sì, entra pure…- dissi con una voce quasi da morta.
Entrò un distinto signore sui 40-50 anni subito si presentò come il preside della scuola nonché padrone del Garden.
-Sono desolato, non so proprio come passa esser successa una cosa del genere, Ellione sta lavorando per togliere le ultime tracce di compressione temporale che aveva generato la strega Artemisia e chiudendo la porta di collegamento con la tua dimensione ha finito il suo lavoro.
-Questo vuol dire che non riuscirò più a tornare a casa??- dissi con un filo di voce.
-Purtroppo così dicono le aspettative, non vorrei illuderti, quindi meglio dire la verità- e continuò con tono solenne –Tu non tornerai più a casa, il tuo mondo è disperso in mezzo all’ultimo brandello di compressione temporale… mi dispiace-
Un nodo alla gola mi impediva di parlare… sembrava una di quelle storie di un videogioco, non volevo guardare in faccia alla realtà.
-So che è difficile da capire… Comunque qui al Garden sarai la benvenuta e scusaci ancora.- disse Cid cercando di consolarmi.
Ma io non l’ascoltavo, ero come in trance, pensavo alle mie litigate con la mamma, i brutti voti a scuola, la mia migliore amica…
-Come ti chiami cara? E quanti anni hai?-
-Mi…mi chiamo Rei e ho 17 anni appena compiuti- dissi con indifferenza.
-Si, va bene…allora vuoi diventare un SeeD e combattere al nostro servizio?- continuò Cid
Non risposi, ero ancora sotto shock.
-Ho capito ti lascio un po’ di tempo per pensarci, quando sei pronta vieni pure a riferirmi tutto in presidenza, si trova al secondo piano. Ciao e riposati- finì e se ne andò.
Non ce la facevo più, ero stanchissima come se avessi portato sulla schiena mia zia dopo il pranzo di Natale (un bel fagotto!!!).
Mi addormentai sul letto, fra le lacrime ed i ricordi.
Sognai, sognai la mamma e tutti i miei amici, li sognavo sempre più lontani e sfocati, io cercavo di prenderti ma non riuscivo a raggiungerli…
Loro mi dicevano: -Non preoccuparti, vivi la tua vita, noi saremo sempre con te…-
Poi c’era una scena con la mia migliore amica che si chiamava Niki, lei mi diceva di non mollare e, che se era arrivata fino a là ci sarà pur stato un motivo no?? Dai non è da te abbatterti e poi pensa: niente più compiti e interrogazioni!-
La mia amica riusciva sempre a diffondermi coraggio e voglia di fare.
Ormai anche lei andava dissolvendosi in quella nube nera, e tutto quello che riuscivo a dirle era: -E' vero niente più compiti e interrogazioni!-

CAPITOLO 2

Mi svegliai che era ormai mattina, avevo dormito quasi un giorno intero!!
Adesso avevo deciso: diventerò un SeeD e proteggerò questo mondo da tutte le streghe esistenti!
Così dicendo mi incamminai verso l’uscita del dormitorio… in giro non c’era anima viva.
-Allora, dove sarà la presidenza??- mi ripetevo fra me e me.
-Scusi signorina perché lei non è a lezione??- Una voce bassa e rauca spunto da dietro le mie spalle.
Per poco non presi un accidente! Anche perché, quando mi girai vidi un uomo alto con indosso una strana tunica rossa e un enorme cappello alla cinese. Detto fra noi sembrava un fungo gigante!!
-Ehm… io sono nuova di qua, nel vero senso della parola! Devo assolutamente vedere il preside Cid- dissi con tono deciso.
-E' lui che ha chiesto di vederti?? Sai ci vuole l’appuntamento in segreteria, se no!- continuò il fungo gigante (ancora non l’avevo capito che era un professore).
-Si, me l’ha detto lui in persona!- continuai io.
-Allora ti accompagno- ribatté in fine lui.
-Certo che ‘sto Garde.. Garde..-
-Garden, signorina, si dice Garden- disse il fungone.
-Ah già Garden, è proprio grande, neh??- conclusi
-Sì, ma ora silenzio, è orario di lezione!!- ribattè con tono super seccato
Percorremmo un curvo corridoio da cui si snodavano diverse zone e su ogni entrata si poteva leggere un grande cartello con su scritto il nome dell’area.
C’era la mensa, l’infermeria, la biblioteca… ma ciò che mi ha causato un po’ di sconcerto è stato quando, sorpassato una certa : ZONA D’ADDESTRAMENTO si potevano udire suoni, o meglio, rumori e versi di animali poco rassicuranti.
-Ecco arrivati alla hall-disse il professore-sali le scale e vai al 2° piano li troverai la porta della presidenza-
-Grazie mille- conclusi, e mi incamminai verso l’ascensore.
Entrata nell’ascensore schiacciai il pulsante con su scritto 2 e incominciai a pensare ciò che avrei detto al preside.
DLIN
Ero arrivata, bussai.
-Chi è??
-Rei, Rei Oriwe, la ragazza di ieri, sono qui per quella proposta di diventare SeeD-
-Certo entra-
Entrai, la presidenza era un posto accogliente se non per quel buco sul soffitto dal quale si poteva notare un piccolo ascensore.
-Allora cara, qual è la tua risposta??- mi domandò Cid.
-Va bene, diventerò SeeD. Tanto ormai non ho più nulla da perdere…- gli dissi.
-Allora va bene, seguirai delle lezioni, naturalmente sarai aiutata visto che sei qui da poco. Farai dei test e se li supererai tutti e verrai promossa potrai accedere al titolo di SeeD. Tutto chiaro??-
-Meno male che non ci dovevano essere più compiti e interrogazioni e Niki?- bisbigliai fra me e me.
-Come, scusa?-
-Sì, sì, tutto chiaro!- conclusi
-Allora, per prima cosa dobbiamo sceglierti un’arma…Vediamo un po’… che ne dici di un Gunblade?-
-Un Gunblade… e che cos’è?-
-Ecco li ce ne uno, guardalo pure- mi invitò il preside.
Mi avvicinai ad una scatoletta che conteneva una pistola-spada, provai a prenderla…
-Ammazza, quanto pesa!!!- mi uscì di dire –Mica sono l’uomo tigre io!-
-Si, si lo so che è un po’ pesantuccio per te, infatti tu avrai un nuovo tipo di Gunblade ovvero il Gunblade tipo B. Leggero e più maneggevole livello VEL alto, ma con un livello di FRZ un po’ più basso- mi tranquillizzò Cid.
-Va bene…-dissi con un po’ di esitazione.
-Ok, allora siamo a posto, aspetta che ti registro…Allora tu sei la matricola numero C452, arma: Gunblade -B-, stanza 235 spero ti troverai bene con il tuo compagno di camera, non ti preoccupare avete in comune solo l’anticamera!-
-Posso andare ora??- domandai
-Aspetta, oggi siamo fermi a Timber, ti chiamo Rinoa, che ti porta a comprarti un vestito comodo per combattere e una divisa. Ok?
-Va bene, infatti T-Shirt e pantaloncini non sono molto belli-
-Rinoa è richiesta in presidenza, ripeto Rinoa Heartilly è richiesta in presidenza.- disse al microfono.
Dopo qualche minuto arrivò Rinoa in compagnia del suo cane Angelo e dopo presentazioni varie scendemmo a Timber e incominciammo a fare -shopping-.
Certo che quella ragazza non sta mai zitta! Mi parlava di tutto e di tutti, del fatto che lei era una strega (tanto ormai non mi sorprendeva più nulla), ma una strega buona e che prima di incontrare i SeeD faceva parte del gruppo di resistenza di Timber.
Ma più di tutto mi parlava del suo amoruccio Squall e di quanto fossero felici insieme.
Andammo da una sarta che mi prese le misure per la divisa e poi entrammo in un negozio di vestiti.
-Ma come si vestono stravaganti qua!- Pensai vedendo gli strani vestiti in giro.
-Rei, Rei vieni a vedere!- mi chiamò Rinoa.
-Si eccomi!- le risposi.
-Che ne dici? Carino ne’?-
Rinoa aveva in mano un paio di pantaloni aderenti di pelle nera ma erano molto strani: un gamba scendeva giù normalmente mentre l’altra era come strappata a metà coscia.
-Wow! Che forza! Me li provo subito!- le dissi con entusiasmo.
Mi stavano davvero bene e sopra ci misi un top carinissimo con una manica lunga ed una corta.
-Ok, li compriamo Rinoa?-
-Certo, tanto paga il Garden, eh eh!- disse Rinoa ridendo e continuò -Sì, ti stanno davvero bene! E compriamo anche quelle scarpe da ginnastica bianche della Mike (marca per loro molto alla moda).-
-Ma anche un giubbottino di Jeans, non si sa mai… con ‘sto tempo!- conclusi
-Sì, ok, tutto quello che vuoi!-
Dopo aver pagato andammo a ritirare la divisa e ritornammo al Garden.

CAPITOLO 3

-Andiamo a farci uno spuntino!- suggerì Rinoa – Così ti farò conoscere Squall e gli altri, tutti coetanei come noi due-
Io fui subito felice di quella proposta, l’idea di farmi dei nuovi amici non mi dispiaceva affatto ora che non conoscevo più nessuno.
-Allora, adesso andiamo alla Mensa e… lotta!- disse con entusiasmo.
-Come lotta??- domandai.
-E si, prendere i panini qui è davvero una lotta dura e spietata! AHAHAH- ribattè Rinoa e continuò – meno male che noi siamo dei -raccomandati- in queste cose, grazie al mio Squallino!-
Ecco che ricomincia, pensai, ora mi fa di nuovo la testa così!
-Eccoci! Squall, Zell, Selphie, Quistis, Irvine, eccoci!- gridò Rinoa
-Ciao Rino!- disse Zell – E chi è quella splendida fanciulla dai capelli neri lunghi fino alle spalle?-
-Ciao io sono Rei, una nuova cadetta-
-E quanti anni hai?-mi domandò.
-17- risposi.
-Quindi hai la nostra età… in elogio alla tua bellezza ti preparerò un panino speciale!!!-
-No Zell ti prego- intervenne Irvine – la vuoi tutta ciccia e brufoli???
-Ma dai per un po' di bologna, pancetta, patatine fritte, maionese, pesce fritto, petto di pollo, prosciutto, wurstel, mortadella, fiorentina, coppa, cetriolini, cipolline, olive verdi e nere, insalata…-
-Dai Zell, non vorrai mica rovinare una bellezza del genere…-continuò Irvine
-Ma bene, è così che la pensi, neh…- si arrabbiò Selphie.
-No, dai Selphie, non fare così! Anche se è bella, tu sei la mia preferita-
-Mamma mia, che invidia!- intervenne ironicamente Quistis.
-Va be dai, Rei parlaci un po’ di te…- disse Irvine.
-Ok, allora, prima di venire in questo posto frequentavo il 4 anno alla ragioneria della mia città, ero molto brava, la migliore della classe, alla fine dell’anno mi avrebbero mandato in Giappone… ora mi crederanno morta, dispersa, sequestrata…Va be’ lasciamo perdere, ho fatto 12 anni di ginnastica artistica, sono bravissima, so fare di tutto, dalle rovesciate all’indietro alle verticali, alle ruote senza mani.-
-Anch'io so fare certe cose guarda.- interruppe Zell facendo una rovesciata all’indietro.
-Si ma adesso è meglio che andiamo a nanna, domani ci aspetta una nuova giornata!- disse Squall.
-Si, soprattutto per Rei, mi sa già che il Gunblade ed i libri te li abbiano già messi in camera- mi disse Rinoa.
-Gunblade?!?!- intervenne Zell –WOOOWW che forza! Anch’io ne vorrei uno! Va beh, ‘notte!-
-Buonanotte a tutti- E mi ricamminai nella mia stanza 235.
Entrai, chissà chi fosse il mio compagno o compagna di camera…ero troppo stanca e dovevo ancora leggere tutto il regolamento scolastico e dare un’occhiata ai libri su cui era scritto : -PROPRIETA' DEL GARDEN DI BALAMB- in pratica -CHI ROMPE PAGA-.
Verso le 11 avevo quasi finito tutto, quando sento che il mio vicino incomincia a brontolare qualcosa… -AHAHAH, aspetta Squall… alla prossima ti sconfiggerò!-
-E mo' questo chi è?- pensai -Anche il pazzo ci voleva!-
Misi a posto le ultime cose e mi infilai a letto.

CAPITOLO 4

Mi svegliò il suono di una campana, guardai l’orologio…
-Sono già le 7??- pensai -sarà meglio che mi alzi…-
E così mi alzai, mi misi la nuova divisa, lessi quali erano le lezioni di oggi e mi incamminai verso le aule, oggi: lezione di G.F..
-Vediamo, un po’… a ecco l’aula -3- – dissi fra me e me.
Sopra la porta c’era scritto: Aula 3 prof.ssa Quistis Trepe.Subito mi ricordai di lei e fui felice di averla come professoressa.
Entrai, tutti erano già arrivati e Quistis stava per iniziare la lezione.
-Vai a sederti… mmm…. vediamo un po’… mi dispiace ma l’unico posto libero è quello lì infondo vicino a Seifer- disse con un po’ di compassione Quistis.
Chissà che cosa voleva dire con quel: mi dispiace tanto…
DRINNNNN….
La lezione era cominciata.
-Ok ragazzi, oggi parleremo di Ifrid….-incominciò Quistis
Dopo 3 ore di lezione sapevo più di Ifrid che di me stessa e, come se non bastasse, come compito per domani, una relazione di 4 pagine su quello detto in classe.
-Allora, le relazioni vanno svolte in gruppi da 2, ognuno col proprio compagno di banco. Capito Seifer???- domandò Quistis.
-Ma certo signorina maestra- rispose ironicamente Seifer.
-Mi domando perché mai hai deciso di tornare al Garden…-
-Ma per te Quistis, mi mancavi troppo!AHAHAHA-
A quelle porole Quistis fece una finta risata e se ne andò via.
Visto che avrei dovuto fare un compito con questo tipo, mi sembrava almeno il minimo fare un po’ di conoscenza.
-Piacere io sono Rei Oriwe- gli dissi.
-……..- nessuna risposta –io sono Seifer ma non mi scocciare-
-Ma per il compito??-
-Tu fallo, poi ci metto sopra anche la mia firma- disse ridendo Seifer come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Ma tu sei impazzito!!!!! Io non sono la schiava di nessuno!-dissi urlando.
-Allora sarà peggio per te!!- e cercò di intimorirmi con il suo Hyperion.
-Guarda che non mi fai paura- e cercai di maneggiare alla meglio il mio Gunblade.
-Oooh la fanciulla ha un Gunblade!- disse meravigliato Seifer.
-E sì, bello ne’??- dissi.
-Sì…, anche se preferisco di gran lunga il mio Hyperion, ma nessuno è perfetto!- ribattè ridendo.
Anch’io mi misi a ridere, sotto sotto non era così cattivo.
-Dai Seifer dobbiamo fare quella ricerca! Ti prego, sono appena arrivata e non voglio già prendere un 4!- lo supplicai, lo risupplicai e lo ririsupplicai prima che mi desse il suo appoggio, che poi era anche nei suoi interessi.
-Va bene, va bene… ma prima vado in camera mia, devo fare un pisolino…- disse sbadigliando.
-Ok, il tempo di cambiarmi e di togliermi sta uniforme.-
Ci incamminammo per andare nelle nostre rispettive camere.
-Quanti anni hai Seifer?- gli domandai.
-18- mi rispose.
-Io 17, ma tu una volta avevo mollato il Garden?-
-Si… è una lunga storia che non ho voglia di raccontare. Ma dimmi te la cavi bene con quel Gunblade?-
-Insomma, veramente non lo so nemmeno tenere in mano!-
Stanza 235.
-Ecco Seifer io sono arrivata ciao!-
-Ma questa è la mia camera!- mi corresse.
-Veramente io sono nella stanza B della camera 235.- gli riconfermai.
-Bene, bene… io la signorina qui a fianco siamo compagni di stanza…Cerca di non rompere!- mi disse con tono scocciato.
-Ma sentilo… il signorino che la sera russa come un trombone, guarda che stanotte ti ho sentito sai?- ribattei irritata.- Comunque meglio così, almeno saremo più avvantaggiati nel fare i compiti-
-Se lo dici tu Rei…-continuo Seifer- io vado a farmi una dormitina, quando sei pronta svegliami, e se per sbaglio ti trancio un braccio non è colpa mia d’accordo?- e se ne andò nella sua stanza.
-Oh, capito- gli urlai dietro.
Entrai nella mia stanza.
-Ma guarda con che tipo dovevo capitare, sarà pure carino con quei capelli biondi e occhi azzurri, ma è proprio insopportabile!-
-Guarda che ti sento!- una voce si udì dal dietro al muro.
-Ma tu non dovevi dormire?-
-Si ma se non chiudi la bocca e non la finisci di dire cretinate come credi che faccia?!!!-
-Davvero insopportabile- pensai. -Coraggio, vestiamoci e studiamo.-
Mi svestii e mi misi i vestiti nuovi, ammazza com’erano belli!
Poi mi sistemai i capelli raccogliendomeli in una bella cada alta, poi mi truccai con i cosmetici che mi aveva regalato Quistis il giorno precedente.
Dopo mezz’ora ero pronta, riposata e con voglia di studiare.
-Seifer sveglia!-dissi bussando alla porta- dai Seifer su muoviti!-
Nessuna risposta
-Allora Seifer, se non alzi subito le tue belle chiappette e non vieni qui entro cinque secondi io entro CAPITO??-
Nessuna risposta.
-Cinque, quattro, tre due uno. Adesso entro!
Entrai, in fondo anche lui mi aveva dato il permesso, dentro era tutto buio, cercai con la mano l’interruttore, esso si trovava sotto un panno, lo presi e lo schiacciai .
-Seifer ALZATI!!!- gli urlai
-Ma che cosa…- disse Seifer mezzo addormentato.
-La ricerca, sveglione, forza!!!-
-E tu che cosa ci fai con le mie mutande in mano?-
-O cacchio!- dissi constatando che il panno che avevo in mano in realtà erano le mutande di Seifer.
-Non credevo che avevi certe intenzioni…- disse ridendo
-Ah Ah…- feci una risata cinica –Non ti ricordi più della relazione su Ifrid che dobbiamo fare??-
-UFFA!!- Concluse rassegnato.
Ci sedemmo nella scrivania dell’anticamera e incominciammo a stendere la relazione.
Più che incominciammo sarebbe meglio dire incominciai perché lui, più che dire una cosa giusta fra sette cretinate non era capace di fare.
Io a scuola ero sempre stata abbastanza brava, ed ora ero più che mai intenzionata a diventare SeeD a tutti i costi.
-…l'abilità che Ifrid può apprendere son…- mi fermai poiché notai Seifer che invece di guardare il suo foglio guardava qualcos'altro…
-Guarda che dove devi scrivere e li non sotto il mio mento!- gli dissi
-A già! IHIHIH- mi rispose sempre con la sua aria da strafottente.
Così fra una stupidata e qualche rimprovero eravamo (eravamo si fa per dire) riusciti ad ottenere una relazione molto bella ed accurata. Dai non devo essere cattiva, Seifer non è stupido, è solo che non ha voglia di studiare tutto qua! (Come dice mi dice sempre la mia prof.)
-Finito!- dissi con un filo di orgoglio.
Poi controllai le lezioni di domani.
-NOOOOOOO!- urlai.
-Cos’hai isterica?- mi domandò Seifer sempre gentilmente.
-Domani c’è la prova pratica di combattimento e io sto Gunblade non lo so nemmeno tenere in mano- dissi disperata.
-No problem, hai qui il maestro del Gunblade, ti insegnerò qualcosina io- disse sempre con aria di superiorità
-Davvero????- dissi incredula.
-Si, ma non ti montare la testa stupida. Lo faccio solo perché è da un po’ che non faccio buone azioni- cercò di giustificarsi.
-Ok allora andiamo!-
E uscimmo dalla stanza.
-Non ci conviene andare nel centro di addestramento… i mostri potrebbero attacarci. Andiamo in palestra a imparare la base.- Mi comunicò Seifer.
-Come mostri?????!!!!! Avete pure i mostri qua????-
-Ma da dove vieni, stupida? Da un altro mondo????- mi disse con aria da presa in giro.
-Più o meno…-
-Eccoci arrivati.- annunciò – Possiamo incominciare.-
-OK!- dissi con entusiasmo.
-Allora… per prima cosa devi tenere il polso fermo-
-Cosi???-
-Si va bene, adesso prova a fare qualche colpo, ma ricorda di non ferirti, il tuo HP è ancora molto basso!-
-O capito!-
Così passammo il pomeriggio a fare esercizi sul maneggio del Gunblade, e, nonostante sia un’arma difficile da imparare ad usare , ero già capace a sostenere un piccolo combattimento.
-Complimenti, non me lo sarei mai aspettata da una stupida come te- mi disse, sempre molto gentilmente, Seifer
-Sono una ragazza piena di risorse!-
-Allora proviamo ad andare nella zona d’addestramento-
-Ok, non ho mica paura!-
Ci incamminammo verso la zona d’addestramento.
Arrivati combattemmo contro 2 o 3 Grat.
-Ok, ora è meglio che ti fermi.- mi disse Seifer
-Infatti mi sento un po’ stanca!-
Stavamo per uscire quando qualcosa mi colpì alle spalle, il dolore era forte, ma riuscii a girarmi. Era un enorme dinosauro e questo fu tutto quello che vidi prima di svenire.
Mi risvegliai in infermeria, che dolore!
All’inizio non riuscivo a ricordare nulla ma poi mi ritornò tutto in mente.
Chissà chi l’avesse salvata? Seifer?
Incontrai la dott. Kadowaki e mi disse che potevo benissimo andare poiché Elisir aveva ormai fatto effetto.

CAPITOLO 5

Erano le 6 di mattina, avevo passato la notte in infermieria. Le lezioni incominciavano alle 8, avevo il tempo di farmi una doccia e ripassare la lezione.
Entrai nella camera, tutto era in silenzio, credetti che Seifer fosse a letto e quindi non feci rumore.
Andai in bagno, aprì la doccia e incominciai a lavarmi. Effettivamente non emanavo i profumi migliori… ehehe
Dopo essermi insaponata e risciaquata per bene esco dalla doccia, ma… che trovo in bagno??? Proprio Seifer sulla soglia.
-Ahhhhhhhhhhhhhhhh- urlai -Esci di qui subito!!!!!!!!!!!!- e gli tirai dietro quattro o cinque oggetti seguite da paroline poco carine.
Seifer se ne andò, ma come suo solito mi disse: -Però niente male!-
-Pervertito! Non si entra in bagno senza bussare- dissi con tono arrabbiato.
-Deficiente! Si chiude la porta prima di fare la doccia- cercò di imitarmi.
Dopo di che lo sentii uscire.
-Certo che però a proprio una bella faccia tosta il signorino,… non mi ha detto nemmeno scusa!-
Poi mi asciugai i capelli, mi feci un’acconciatura tipo Quistis, mi vestii, presi la relazione fatta il giorno precedente, impugnai il porta-gunblade e guardai se la mia arma fosse al suo posto, visto che, dopo l’incidente di ieri non l’avevo più vista. Si c’era.
-Sarà stato Seifer- pensai.
DRINNNN

-Devo muovermi è suonata la campanella di inizio delle lezioni.- dissi uscendo dalla camera.
Mi incamminai verso l’aula, i corridoi erano gremiti di persone che si incamminavano verso le rispettive aule.
Sembravano tutti così felici a chiacchierare con i loro amici in una normalissima giornata scolastica…
In quel momento ricominciai a pensare alla mia vita prima di essere risucchiati in questo mondo e mi sentii tristissima. Ero sola, mi sentivo sola…
-Ehi scema-si sentì
-Ma questa è la voce di Seifer!- pensai.
Mi girai, ed era proprio lui!! Sarà stato strano ma nel vederlo mi sono sentita meglio, sarà pure rompiballe ma almeno è qualcuno con cui parlare!
-Ti sei ricordata di prendere la relazione??- mi chiese.
-Si-dissi con tono seccato visto che mi ero ricordata della situazione di stamattina.
-Non sarai mica ancora arrabbiata per oggi?? Avessi visto Cameron Diaz!-
-Si continua pure ad offendermi Tom Cruise- dicevo così, ma infondo ero felice di poter parlare con lui.

DRINNNN

-Seifer muoviamoci è suonata già la seconda campanella!-
Entrammo di corsa in classe, ce l’avevamo fatta per un pelo.
-Rei non avrai mica preso le brutte abitudini di Seifer???- mi chiese Quistis con aria preoccupata.
-Singniorina maestra lei è sempre così spiritosa????- rispose Seifer.
-Lasciamo perdere e iniziamo la lezione… avete fatto tutti la relazione su Ifrid? Adesso passo a ritirare.-
Così Quistis iniziò a ritirare le relazioni.
Quando arrivò alla nostra esclamò: -Il tuo Seifer sarà il primo ad essere corretto!-
-Ma che onore- ribatté.
Messe via le relazioni Quistis ci annunciò che, per le lezioni pratiche ci dovevamo recare nei boschetti intorno a Balamb. Sarebbero stati fuori 2 o 3 giorni, in pratica era proprio un’esercitazione di sopravvivenza.
Quistis passo l’ora a spiegare le diverse azioni che avremmo dovuto adoperare una volta sul posto, e come al solito eravamo divisi in gruppi da 2, ognuno con il proprio compagno di banco.
Quindi io dovevo stare ancora in coppia con Seifer, ma tutto sommato era meglio così, lui aveva un’ottima fama come guerriero e io mi sentivo al sicuro.
Avevamo 2 ore per preparare il tutto prima di partire, era come un gioco: più oggetti vincevi dai diversi combattimenti, più la valutazione era alta. E per il gruppo con più esperienza acquisita e maggiori livelli alzati avrebbe avuto un vito in più.
La lezione era finita e ci incamminammo verso la nostra stanza.

CAPITOLO 6

-Wow Seifer non è fantastico????- dissi – sarà come andare in campeggio!!-
-Stupida! Ma che campeggio, tu ricordati solo di non rompere e vedrai che tutto andrà bene!-
-Seifer non cambierai mai!!!- dissi ridendo, infondo a me Seifer piaceva così…

Stanza 235
-Allora cerca di portarti l’indispensabile per un paio di giorni-gli dissi
-Sì mammina, lo farò-
-Seifer non puoi comportarti un po’ più gentilmente???- gli chiesi con aria speranzosa.
-Ma più gentile di così- mi rispose
Entrai in camera mia e incomincia a prepararmi.
-Allora mettiamoci i vestiti comodi, prendiamo il gunblade, un po’ di cibo…
Dopo aver riempito un borsone bussai alla porta di Seifer.
Toc Toc
-Seifer sei pronto???- gli chiesi- Guarda che stavolta non entro- e con una voce un po’ schifata dissi-Ho ancora quell’orribile ricordo delle tue mutande in mano. BRRRR-
-Chi ti ha detto di aspettarmi? Incomincia ad andare alla hall!- mi disse Seifer.
-Uffi allora io vado!-
Uscii dalla stanza, ma quando arrivai al corridoi mi dimenticai di prendere un Elisir (non si sa mai).
Ritornai indietro e rientrai in camera…
Lì trovai Seifer in mutande.
-O mio Diooo!- urlai e usci.
-Adesso siamo pari- mi gridò lui con aria indifferente
“Ammappa che muscoli!!!!” pensai e me ne andai.
Arrivata alla hall Quistis mi spiegò che dovevamo prendere un’auto in prestito al garage del Garden e accamparci nei boschitti vicino alla riva.
Il viaggio sarebbe durato 3 giorni, allo scadere dei quali si sarebbero dovuti ritrovare tutti al porto della città dove ci avrebbe aspettata una nave che ci avrebbe riportato al Garden.

-Ma dov’è Seifer?- mi chiese Quistis
-E’ ancora in camera sua- dissi diventando un po’ rossa al ricordo di lui in mutande.
-Spero che non ti abbia dato troppi fastidi!- mi disse
-No… infondo è un bravo ragazzo!-
-Mannaggia se lui è bravo io sono Suor Teresa!- disse ridendo
Ridetti anch’ io anche perché il pensiero di Quistis con il velo e di Seifer vestito da secchione e acconciatura da bravo ragazzo con la riga in mezzo era troppo forte.
-Ehi, stavate forse aspettando me bambole??- domandò una voce dietro di noi.
-Non ti preoccupare Irvine e cerca di tirare dritto!- rispose scherzando Quistis.
-Ma è il modo di trattare il ragazzo più affascinante del Garden?-
-Tu affascinante??? Ahahahaha! Ma se sembri un salmone nel forno!-
Invece a me sembrava carino e simpatico, mi diva l’impressione di uno di quei tipi che ci provano con tutte… infatti non mi sbagliavo!
-Rei che ne dici di andare a farci un panino insieme??- mi chiese Irvine
-Rei non può venire per sua fortuna, deve andare a fare un’ esercitazione pratica esterna- gli rispose Quistis.
-Sarà per un’altra volta!- gli dissi
-Ok, ciao bellezze!- e se ne andò.
Appena ebbe fatto 6 passi trovò una tipa seduta sulla panchina e con il suo modo di fare da super macho gli disse:-Cosa ci fa una bellezza del genere tutta sola?- e incominciò a parlare con lei.
Quistis, che anche lei aveva assistito alla scena esclamò: - Povera Selphie, proprio un tipo del genere si doveva trovare??- e se ne andò.

In quel momento arrivò Seifer: -Allora si parte?-
Io gli risi in faccia, il pensiero di lui scolaretto modello era troppo buffo!
-Che cos’hai da ridere??- mi domandò
-Niente, niente-
-Cerca di farti trapiantare un nuovo cervello, questo è ormai in avaria-
-AhAh…- e continuai- Allora dobbiamo prendere un’auto in prestito dal Garden, dove dentro troveremo la tenda e tutto l’indispensabile ok?-
-Si, però guido io! Capito?-
-Va bene, anche perché io non so guidare!- gli risposi.
Così presa una macchina partimmo…

-Seifer quanto ci vorrà ad arrivare?- gli domandai.
-Per una persona normale 4-5 ore, ma per me 2-3 e siamo arrivati-
-Perch…..aaaaaaaaaaahhh- non riusci a finire che quel pazzo di Seifer schiacciò l’acceleratore a tutto gas.
-Vai pianoooooo- gli urlai dietro.
Così passai 2 ore e mezza di terrore… come quando aspettavo ogni 2 mesi la bolletta del telefono, e poi stremata mi addormentai.

Mi svegliai, eravamo fermi, Seifer non era al suo posto di guida…
Mi affacciai e vidi che ormai il sole stava per tramontare. Cercai Seifer con lo sguardo e notai che la tenda e il fuoco erano già accesi.
Scesi e trovai Seifer indaffarato con il sacco a pelo e gli dissi:
-Che carino Seifer… non mi hai chiamata per non disturbarmi…-
-No cretina, e che con quella bavetta alla bocca eri troppo una amore- mi rispose lui
-Guarda che io la bavetta alla bocca non ce l’ho- e me ne andai offesa.
Finito di sistemare le ultime cose era ormai buio.
Mi sedetti su un dirupo che dava al mare.
“Che belle le notti qui” pensai e dissi :-qui si congela!-
Incominciai a cercare il mio giubbottino di jeans, chissà dove l’avevo messo…
-Ecco l’ho dimenticato! Il mio giubbotto!- dissi ad alta voce.
-La solita cretina- mi disse Seifer mentre stava sgranocchiando qualcosa
-Uffa!- e mi risedetti a guardare l’orizzonte.
-Perché non vai a dormire nel sacco a pelo?- mi domandò
-Perché ho dormito oggi pomeriggio ed ora non ho sonno…-
Mi abbandonai allo splendido panorama che si affacciava davanti a me, faceva sempre più freddo…
D’un tratto senti qualcosa sulle spalle… guardai, non c’erano dubbi…era il giubbotto di Seifer…
Mi girai verso di lui, ero incredula di quel gesto così “umano”…
Lui prima che potessi parlare mi disse:
-Tanto io vado a dormire-
Non risposi, sapevo che se gli avrei detto qualcosa lui di sicuro mi avrebbe risposto male, non volevo rovinare quel momento così piacevole.
Quando entrò nella tenda non potei altro che sospirare un lieve “grazie”.
Ormai era notte inoltrata, finalmente il sonno era arrivato.
“Andiamo a dormire” pensai.
Mi tolsi la casacca di Seifer e mi infilai nella sua tenda per mettergliela a posto.
Seifer dormiva profondamente, sembrava un angioletto… chissà perché è così scontroso, perché non ha amici… in quel momento mi era veuta una fitta tenerezza nei sui confronti e, appoggiato il suo giubbotto gli diedi un piccolo bacio sulla guancia e andai a dormire.

CAPITOLO 7

-Alzati scema!- urlò Seifer
-Ancora 5 minuti…- dissi
-Non fare la stupida, non vedo l’ora di fare fuori un po’di mostri ahahah!!!-
-E va bene!- infondo eravamo li per “lavoro”.
Cosi andai in riva al mare a sciacquarmi la faccia.
-Dai muoviti!- Mi urlò dietro Seifer.
Sembrava un bambino che non vedeva l’ora di avere la caramella.
Così andammo in giro a far fuori un po’ di mostri, solamente dopo la bellezza di 45 combattimenti ebbi il coraggio di dire a Seifer:
-Scusa sarei un po’ stanchina…-
-Ancora l’ultimo-
Il mio HP era davvero allo stremo, e se il mio Renzokuken non si sarebbe attivato per me sarebbe stata davvero la fine, visto che i G.F. ci erano stati ritirati.
Ma non c’era da preoccuparsi c’era Seifer li con me…
Ecco spuntre un nuovo mostro, era gigantesco… assomigliava ad un drago…ad un tratto seifer urlò:
-Un Rum Rum Dragon? Ma che ci fa qui?? Scappa veloce-
Stavo per scappare quando l’orrendo mostro mi tira una zampata con le sue enormi unghie… era la fine, mi sentivo mancare ormai il mio HP era ormai agli sgoccioli…
Quando sentii: -ELISIR!- e svenni.
Mi risvegliai all’accampamento, non avevo un graffio… Seifer mi aveva salvata.
Ma lui dov’era?? Era li di fianco a me che giaceva, segni di graffi e scottature su tutta la schiena.
-Seifer? Seifer?- lo chiamai mentre le lacrime mi iniziavano a scendere lentamente…
-Seifer ti prego apri gli occhi!!- incominciai ad agitarlo, scuoterlo ma niente…
-Ti prego Seifer svegliati, voglio sentirti dire ancora una volta un “Ehi scema” ti prego!!-
Seifer era immobile in mano una boccetta di ELISIR…e dalla sua tasca si poteva notare il mio fermaglio che avevo perso il giorno dell’ incidente al centro d’addestramento.
-Allora sei stato tu quella volta a salvarmi… e anche oggi, hai preferito usare la nostra unica boccetta di Elisir per me…-
Ripensai agli ultimi giorni trascorsi con lui, delle sue battutine e delle sue gentilezze coperte dal suo volto da duro.
Incominciai a piangere, ormai Seifer era morto… piansi come non ebbi mai fatto mai, chiesi aiuto… lo urlai… lo supplicai…

E il miracolo avvenne… il cielo si fece d'un tratto nero…dal suolo spuntò una sagoma infuocata… era proprio la Fenice di fuoco…e con un battito delle sue possenti ali ridiede la fiamma della vita a Seifer, poi volo via, lontano e sparì…
Seifer riaprì lentamente gli occhi mentre i miei erano ancora pieni di lacrime.
Il suo HP era ancora basso riusciva a malapena a respirare, infatti Fenice di Fuoco non restituisce tutto l’HP ma solo l’indispensabile.
Quando vidi che si riprendeva fui così felice che incominciai a singhiozzare come una bambina e a stringerlo forte.
-Adsdkf,nnjk-mugugnava Seifer.
-Che c’è?- dissi fra le lacrime e i singhiozzi.
-Non riesco a respirare se mi stringi cosi!- mi disse con voce strozzata.
-Ops… scusa- smisi di piangere, lo feci sdraiare sul prato e lo coprii con il suo impermeabile.
Si addormentò, accesi il fuoco usando un Fire e stetti li a guardarlo dormire… dentro di me stava succedendo qualcosa, lo guardavo con occhi diversi era gratitudine o AMORE???
No, no, no e poi no! Come potevo innamorarmi di un bambino scorbutico come Seifer???
Poi mi sdrai di fianco a lui e mi addormentai.

CAPITOLO 8

-Forza svegliati!- senti lievemente
-FORZA SVEGLIATI!!- senti poco dopo, più forte.
-Ma che caspio è??- dissi sbadigliando
-Dai oggi è una bellissima giornata per combattere! Ahahah-
Era Seifer più in forma di me a momenti…
-Vedo che ti sei rimesso-
-Ma per chi mi hai preso? Per un pappamolle???-
Mi lavai, mi preparai e incominciammo a infiltrarci nella foresta.
Camminavamo nella boscaglia, avevamo fatto una dozzina di combattimenti quando Seifer esclamò:
-Aspettami un secondo-
-No, che devi fare?-
-Ma che hai? Forse paura? Devo andare a far a fare un po’ di acqua. Vuoi venire con me?- mi disse con tono di sfida.
-No, No vai pure…- esclamai decisa.
Seifer scomparve nella foresta, non è vero che non avevo paura… anzi ne avevo molta!!!
D’un tratto un rumore…Mi voltai velocemente e impugnai il mio Gunblade:
-Chi è l…- non feci in tempo a finire la frase che una mano mi sorprese da dietro e mi tappò la bocca.
-Zitta,Zitta- senti mentre mi dimenavo come un pesce fuori dall’acqua e continuò –Più stai ferma e più faccio veloce… non devi aver paura non ti farò male ti ucciderò infretta…-
A quelle parole riuscii a mordergli un dito e gridare a squarciagola:
-Aiuto!!!!-
Subito vidi un’ombra sbucare da dietro i cespugli, era Seifer e con un colpo di lama ferì il mio aggressore che fuggì via lasciando dietro una striscia di sangue.
-Chissà chi era?- domandai a Seifer
-Il solito brigante…- ripose
Passammo la giornata a combattere incessantemente e finalmente verso sera inoltrata dopo quasi 250 combattimenti (che faticaccia!!) ci incamminammo verso l’accampamento.
Camminavamo silenziosamente, io ero avvolta nei miei pensieri, pensavo a Seifer e a quello che lui aveva fatto per me.
Mi fermai e spontaneamente con un filo di voce gli dissi: -Grazie-
Seifer non si fermò e sempre camminando disse:-Lo fatto solo perché se no Quistis mi avrebbe ucciso!-
A quelle parole le lacrime incominciarono a rigarmi il viso e incominciai a esclamare:- Allora per te sono un peso e lo sono sempre stata,… a TE NON T’IMPORTA NULLA DI ME!!!-
A quelle parole si fermò e si girò, il suo sguardo era sbalordito dalla mia reazione e così incominciò ad avvicinarsi.
Sentivo che si stava avvicinando, avevo la testa bassa e mi ero rannicchiata alle ginocchia, non sapevo nemmeno io perché mi comportavo così…
Ormai Seifer era davanti a me e stava incominciando a dire qualcosa… non ce la feci più, lo presi e l’abbracciai forte.
Seifer era immobile, quasi scioccato.
Cercai il suo viso, poi le sue labbra e infine lo baciai.
Fu un bacio lungo ma dolce ed emozionante, secondo me anche il primo per Seifer…
Tutto intorno era immobile, nell’aria si sentivano solo i grilli e intorno ballavano le lucciole…
Non so quanti secondi durò quel bacio, so solo che fu il più bello della mia vita.
Quando ci staccammo ci guardammo con uno sguardo incredulo alle nostre reazioni e poi tornammo all’accampamento e senza dire una parola andammo a dormire.
Durante la notte pensai al giorno seguente… che cosa avrebbe detto e che cosa, di conseguenza fatto….
Poi invasa dal sonno mi addormentai…

CAPITOLO 9

-Scema- sentii –scema alzati che è ora di combattere.
-Dai ancora un po’- dissi mezza addormentata.
-Muoviti! Oggi è l’ ultimo giorno e dobbiamo fare almeno il doppio di ieri!!-
-ZZZZZZZZ- mi ero riaddormentata.
-ALLORA!!!- E mi arrivò una bella pedata sulla schiena.
-Ho capito, ho capito- e finito di pronunciare quelle parole mi ritornò in mente l’ episodio di ieri sera.
Per un secondo divenni rossa come un peperone, ma poi mi chiesi come mai Seifer sembrava come se non gli fosse capitato nulla.
Io ero troppo imbarazzata per iniziare il discorso e lui non lo accennava nemmeno, quindi era meglio non parlare e seguire gli sviluppi.
-Vado un attimo alla sorgente a prendere un po’ d’acqua. Tu preparati e non dare fuoco a nulla!!-
-Ma per chi mi hai preso?- gli domandai
-Per la stupida che sei-
Gli feci una smorfia e gli girai le spalle.
Seifer sarebbe tornato dopo una ventina di minuti, quindi avevo tutto il tempo di prepararmi con comodo.
Stavo sistemando le mie cose quando una mano mi tappo la bocca.
-Ciao Rei ti ricordi di me?- senti da dietro le spalle
-Mmmmmm- tentavo di parlare ma la stretta era molto forte.
-No no cara Rei questa volta non riuscirai a fregarmi-
Come faceva a sapere il mio nome? Come mai mi voleva a tutti i costi?
Intanto notai il mio gunblade per terra davanti a me, diedi una forte gomitata al mio aggressore e impugnando la mia arma lo ferii violentemente al braccio sinistro, lasciando per terra una pozza di sangue…
Si mise ad urlare, la ferita era molto profonda….
Tentai di scappare, ma qualcosa mi colpì violentemente in testa.
Caddi a terra priva di sensi.
Quando riaprii gli occhi ero in un capannone, legata ad un palo.
Mi guardai intorno, il posto era squallido e intorno a me c’erano 3 persone vestite con una tunica rossa nel quale era disegnato uno strano tribale.
-La strega Rei delle leggende si è svegliata- disse uno di essi.
-Sei fortunata che non ti ammazzo dopo quello che mi hai fatto!- disse un uomo che tentava di fasciarsi il suo braccio, probabilmente era il mio aggressore.
-Zitto! Lo sai che ci serve viva…- disse infine l’ultimo che sembrava di essere il capo.
-Si ma lo sarà per poco, visto che grazie a lei la grande Saria figlia di Artemisia potrà riavere i suoi poteri e conquistare il tempo che tanto sua madre bramava…-
-Cosa? Io una strega? Saira? Artemisia?- dissi –Qui c’è un errore!!!-
-Nessun errore, strega Rei , o dovrei chiamarlo Arias?- disse infine rivolgendosi al compagno.
-Chiamala come ti pare- rispose.
-Allora Arias, le leggende parlano chiaro…- e, prendendo un vecchio libro incominciò a leggere - “La strega scenderà dal nulla il giorno in qui i quattro spiriti saranno allineati, e il 2 giorno del 2 mese del 2 millenio, il suo sangue sgorgerà sulle mani della sua parte oscura…”
-La mia parte oscura?..- cercai di domandare.
-Zitta, parli troppo… tanto saperlo non ti salverà la vita…- disse il capo.
Quest’ultimo si alzò e avvicinandosi cercò di minacciarmi con un bavaglio…
Non potevo rimanere lì, dovevo scappare… a tutti i costi!
Aspettai che i miei sequestratori abbassassero la guardia, poi senza farmi sentire feci un piccolo Fire che avrebbe bruciato la corda che teneva le mie mani legate.
Adesso ero libera delle corde, dovevo fare in fretta e nascondermi nella fitta boscaglia.
Mi alzai di scatto, non potevo aspettare la notte, di sicuro mi avrebbero portato via prima, in quei secondi si giocava il tutto per tutto…
Ero a un passo dalla libertà quando davanti a me si meterializzò il capo e con un Morfeo mi fece addormentare.
-Stupida!- disse –Non credevi mica di scappare…-
Intanto, Seifer, che era tornato dalla fonte, non trovandomi incominciò a chiamarmi…
-Scema, dove sei?….Dai esci non ho voglia di fare i tuoi giochi cretini…-
D’improvviso si fermò… Notò la chiazza di sangue e il mio Gunblade di fianco, e allora incominciò a capire…
Poi trovò anche il pezzo di tunica del mio aggressore e la striscia di sangue dietro di questa…
Era preoccupato, stranamente preoccupato…

CAPITOLO 10

Mi svegliai, ero in una bella stanza… sdraiata su un soffice letto.
Mi alzai, quando notai che non avevo addosso i miei vestiti…
Cercai uno specchio, mi guardai… Avevo un bellissimo vestito da cerimonia, bianco… nei miei capelli sciolti si potevano notare fiori di stoffa del medesimo colore con qualche perlina bianca… sembrava, in pratica un vestito da sposa… anche il trucco era perfetto… ma perché???
Mentre mi ponevo questa domanda entrò una ragazza… la guardai… non potevo crederci lei era identica a me!!!
-Ciao Arias, come non mi riconosci?- disse la misteriosa ragazza notando la mia faccia allibita
-Ma tu chi sei?-
-Come sono te, non vedi?-
-Come sei me?- dissi più confusa di prima…
-Non proprio come te, sono la tua parte oscura…-
-Ma che cosa stai blaterando???-
-Basta parlare, io voglio solo i tuoi poteri… la leggenda parla chiaro… “Lo spirito supremo diviso in due dagli spiriti dei 4 elementi: terra, fuoco, aria e acqua…”
-Ma che c….- la interruppi
-Taci!- mi urlò un uomo che era entrato insieme a lei –Noi potremo anche risparmiarci di raccontarci tutto!-
Così la misteriosa figura continuo il suo racconto…
-…tornerà nella sua dimensione natale, finalmente ritornerà in un unico essere e il mondo ricadrà nel caos, impadronendosi del tempo e di tutte le dimensioni ad esso legato…-
-Con questo che cosa vuol dire? Perché mi avete portato qui? Perché sono vestita così?- le chiesi
-Io Saira, figlia di Artemisia, sono la tua metà, mia madre lo sapeva, aveva tentato di facilitare la mia ascesa, purtroppo non era ancora abbastanza potente… e quei maledetti SeeD…-
-Allora lei è Saira la figlia di quella pazza che voleva comprimere il tempo…- pensai
-E poi se ci pensi Saira non è mica l’inverso di Arias…?-
-Ma perché hai bisogno di me?-
-Perché tu hai tutti i poteri supremi! I 4 spiriti sono stati furbi…- disse alterandosi.
-Potente Saira- disse un suo seguace entrando.
-Che c’è?- gli rispose
-Tutto è pronto…-
-Ottimo- stava per uscire quando mi disse -..preparati a tornare in un’ unica anima… in un unico corpo…-
-Ma come?- le domandai
-Tra poco, la cerimonia avrà inizio… sacrificandoti durante il rito il tuo animo si unirà al mio, e insieme i 4 spiriti saranno nostri…- e se ne andò
-Devo scappare- pensai, ma quella stanza non prestava nessuna via di fuga…
Ormai ero in preda al panico, dovevo accettare il mio destino o lottare?
Ad un certo punto mi venne in mente Seifer, chissà che cosa avrà pensato non vedendomi… dalla piccola finestrella si poteva notare il cielo…
Cercai di affacciarmi per vedere se si poteva uscire da li, ma appena cercai di affacciarmi una strana barriera invisibile mi fece sobbalzare indietro… di sicuro era un incantesimo di Saira…
Mi sedetti sul letto dalla parte che dava alla finestra…
Guardai fuori, era già sera…
Da dietro la porta si sentivano passi sempre più prossimi alla soglia…
Guardai il bellissimo cielo stellato…, c’era una bellissima luna piena… era uguale a quella che aveva assistito al mio bacio con Seifer…
La porta si spalancò da dietro le mie spalle…
-Questa sarà davvero la mia ultima notte?- pensai mentre i seguaci di Saira mi portavano via dalla mia camera…

CAPITOLO 11

Camminammo per il lungo corridoio, dalle finestre ad arco che lo fiancheggiavano si poteva notare il paesaggio notturno…
La fioca luce argentata della luna si rifletteva nell’enorme specchio d’acqua del mare… Le cime degli alberi erano lievemente mosse dalla leggera brezza della notte…
-Seifer- pensai –Dove sei?- e una piccola lacrima mi rigò il viso.
Più ci avvicinavamo alla nostra meta, più si poteva sentire una sinistro canto…
Entrammo in una grande sala con al centro un grande altare rettangolare ed a ogni lato di esso c’erano 4 candele: una blu, una rossa, una marrone e una bianca…
Mi fecero sdraiare sull’altare, mi legarono le mani e me le misero sopra la testa, attaccate a una piccola sporgenza.
Dopo di che, entrarono quattro sacerdoti, uno dietro ogni candela.
-Che la cerimonia abbia inizio!- disse alzando la mano verso la cupola di vetro sul soffitto, sopra di me.
Così il primo sacerdote incominciò a recitare…
-In nome dello spirito del Fuoco io ordino che quel che fu sarà, che lo spirito torni sotto un’ unica forma, in un’ unica anima… e il mondo ricadrà nel caos, impadronendosi del tempo e di tutte le forme viventi…-
E fu così anche per il sacerdote dell’ aria, della terra e dell’ acqua…
Poi incominciò a recitare Saira guardando il cielo:
-Trafiggendoti con questo pugnale, sporcando la sua sacra lama forgiata dai quattro elementi con il tuo sangue, io ordino che il tuo spirito si riunisca al mio, sotto la mia guida e volontà!-
Ormai Saira aveva innalzato il pugnale, stava acquistando sempre più velocità…
-Se solo sapessi usare i miei poteri!!- pensai in quei pochi secondi che dividevano il mio petto dalla lunga lama affilata…-
-Oramai è la fine- pensai, girando la faccia e stingendo gli occhi, non avevo mai avuto tanta paura della mrte come in quel momento…
Ma i secondi passavano e la lama non arrivava…
Riaprì gli occhi…..
Il coltello era a pochi millimetri da me, immobile.
Non riuscivo a capire.
Dalla manica del bellissimo vestito nero di Saira si poteva notare qualcosa che la tratteneva… era un guanto nero, un guanto nero di pelle…
-Seifer!- dissi vedendolo sbucare dalle sue spalle…
-E tu chi saresti?- disse Saira cercando di allentagli la presa.
-Seifer Almasy piacere- disse con tono sicuro mentre con il suo Hyperion gli strappava il coltello.
-Questo lo prendo io… grazie- continuò
-Insolente! Come osi! UCCIDETELO!- disse infine Saira.
Subito arrivarono decine di uomini pronti a dare la vita per ogni ordine della Strega.
-Finalmente un po’ di moto!- disse ridendo Seifer.
Così incominciò a combattere e in poco tempo aveva sterminato quel piccolo esercito.
-Ora lascia stare la ragazza o sarà peggio per te!- continuò verso Saira.
-AhAhAh! Povero illuso!- rispose lei mentre dietro Seifer si stavano materializzando pugnali di ghiaccio.
-Attento Seifer!- gli urlai, ma ormai era troppo tardi per schivarli…
-Noooooooo! Se solo avessi i miei poteri!!!!!!!- dissi nella disperazione desiderandoli come niente al mondo.
A quelle parole incominciai a lievitare, io ero cosciente ma non rispondevo più di me.
I miei poteri si erano manifestati, forse è stata la rabbia a risvegliarli?
Le corde che mi tenevano legata andarono in fiamme, ora ero in piedi, in aria.
Saira e Seifer mi guardavano allibiti, tutto intorno alla mia figura brillava di una candida luce bianca e i miei capelli fluttuavano nell’aria.
-No! Ce l’avevo quasi fatta!!- disse Saira che aveva fermato i sui pugnali di ghiaccio e li aveva reindirizzati verso di me…
Seifer cercò di colpirla ma con una barriera lo lanciò addosso al muro.
Saira raccolse il sacro pugnale, e me lo lanciò contro, mentre io stavo guardando Seifer e stavo cercando di capire cosa mi stesse succedendo.
-Barriera divina- mi usci di dire.
Da dietro di me si spalancarono delle ali bianche che mi avvolsero per poi lasciare spazio ed uno scudo invisibile…
Il pugnale magico cercava di penetrare, ma la barriera lo impediva.
-Ormai è tutto finito! Ed è tutta colpa tua!- disse gridando verso Seifer e, creando altri piccoli pugnali di ghiaccio lo stava per colpire.
-No!- dissi.
Purtroppo persi la difficile concentrazione, facendo si che il pugnale entrasse nella barriera e mi colpisse di striscio un braccio…
Il dolore era molto, la ferita profonda, stavo per precipitare, ormai sapevo che stavo per non reggere ma dentro di me sapevo che non potevo!
Allora si aprirono due bellissime ali argentate, avevo gli occhi chiusi, come addormentata, ma il mio corpo si muoveva da solo, ormai quella non ero più io, erano solo i miei poteri che parlavano per me.
Alzai un braccio e un turbine di fuoco bruciò i pugnali di ghiaccio di Saira, poi intorno a Seifer, ormai svenuto, si creò una sfera di energia mentre con l’altra mano incominciai a crearne una di sproporzianata potenza…. e fu tutto quello che mi ricordai, su per giù.

CAPITOLO 12

Mi risvegliai al Garden…
-Ma che ci faccio qui?- pensai.
-Ahi!- dissi appena cercai di muovere il braccio.
Lo guardai, vidi che era fasciato.
Guardai il soffitto, lo riconobbi, era quello dell’infermeria…
Poi girai la faccia e notai che nel letto di fianco a me c’era Seifer.
-Uffa voglio alzarmi!- disse alla dottoressa Kadowaki.
-Non fare il bambino e aspetta ancora 5 minuti che elisir faccia effetto…- rispose lei.
Anch’io cercai di alzarmi.
-Rei vedo che stai meglio!- mi disse la dottoressa.
-Si… anche se mi fa ancora un po’ male il braccio…- le risposi.
-A si,… era proprio una brutta ferita, sono riuscita a rimarginartela ma purtroppo resterà il segno…-
-Non fa niente… l’importante e che siamo tutti sani e salvi!- dissi.
-Stupida! Ma si può sapere perché da quando ci sei tu, l’infermeria la sto visitando così spesso?- mi chiese scorbuticamente Seifer.
-Scusa…- e mi rigirai dall’ altra parte, infondo era davvero tutta colpa mia…
Allora la dottoressa Kadowaki disse:
-Seifer, non si trattano così le ragazze!- e gli tirò un orecchio.
-Ahio!- urlò
Mi girai e mi misi a ridere, era troppo buffo! Seifer che si prendeva una bella tirata d’orecchi dalla dottoressa per un fatto di cavalleria..
-Non fa niente- le dissi –Ormai ci sono abituata…-
-Sei fortunato ad avere un’amica così!- disse a Seifer
-Amica? Ma chi mai ha detto che è mia amica!- rispose mentre si toccava l’orecchio rosso.
Gli feci una linguaccia e scoppiai a ridere.
Driiin Driiiin
Il telefono dell’infermeria si mise a squillare.
-Pronto?- disse la dottoressa alzando la cornetta- Si, si sono appena svegliati. Stanno bene. Cosa? Ve li devo portare su? Ok riferirò. Salve-
Poi tornando disse:
-Ok Seifer puoi alzarti, e anche tu Rei, vi aspetta il preside in Presidenza fra mezzora- e poi mi disse -Ti consiglierei di andare in camera a cambiarti-
-Finalmente!- disse Seifer saltando giù dal letto.
Uscimmo e andai verso il dormitorio.
Seifer non c’era, appena uscito dall’ infermeria era scappato via.
Entrai in camera mia, mi tolsi quell’ingombrante vestito e, visto che ormai i miei vestiti normali erano finiti chissà dove, mi misi l’uniforme.
-Che momenti terribili che ho passato…- pensai mentre mi lavavo la faccia e mi guardavo allo specchio.
Poi l’occhio mi cadde sul braccio fasciato…
-Chissà che fine avrei fatto se Seifer non sarebbe arrivato…, un po’ mi sento in colpa, sono solo un peso, è l’ennesima volta che mi salva la vita! Ma che ci posso fare,… questo posto non è come a casa mia, e così pericoloso, difficile,…Chissà che fine avrà fatto Saira…-
Poi guardai l’orologio, dovevo muovermi, il preside mi aspettava.
Uscì dal bagno e vidi Seifer seduto sulla scrivania dell’anticamera.
-Dai muoviamoci che il preside ci aspetta…- mi disse.
Uscimmo dalla stanza.
-Certo che le streghe stanno aumentando ultimamente!- disse
Non risposi, ero soprappensiero.
-Che allegria!- mi disse
-Eccoci all’ascensore, saliamo- gli risposi
Entrai e schiacciai il 3° piano.
DLIN
Bussammo alla porta.
-Entrate pure- disse il preside.
Entrammo nella presidenza e gli raccontai per filo e per segno quello che era successo.
-Lo sospettavamo..- disse - sapevamo che una strega stava tramando alle nostre spalle…-
-Ma che fine ha fatto Saira?- gli domandai.
-Quando vi abbiamo trovato eravante a 3 km da un tempio abbandonato, tutto intorno a questo, per un arco di 2 chilometri e mezzo era distrutto…. e ora capisco anche chi è stato… Comunque credo che sia sopravvissuta, non l’ abbiamo trovata insieme agli altri, per ora ti chiedo solo di non lasciare mai il garden da sola, ma di sicuro per un bel po’ non si farà vedere…- concluse.
-Va bene- risposi.- Ma adesso dovrei andare in città a comprarmi dei vestiti…-
-Va bene, chiedi a uno dei nostri SeeD di accompagnarti. Potete andare…- mi rispose.
Dopo il classico saluto, stavamo per uscire quando ci disse:
-Comprati anche un vestito da sera, ci sarà la festa annuale dell’ anniversario della costruzione del garden. Le ragazze in abito da sera, i ragazzi in divisa…. capito Seifer? In divisa…. Per evitare che ragazzi escano dal Garden approfittando della poca sorveglianza sarà obbligatorio venire fino a mezzanotte. Ora andate pure.
Uscimmo.
Nell’ascensore, al secondo piano entrò Selphie.
-Ciao Seifer, ciao Rei. Sapete siete dei semi eroi nel garden!!!- disse con la sua solita vocina allegra.
-Fantastico…- disse Seifer
-Seifer,… il tuo Fan club è aumentato di 25 iscrizioni… stai per raggiungere quello di Squall…-
-Seifer,… non me l’avevi detto di avere un Fan Club.- disse ridendo.
-Non me ne frega niente! Sono tutte cretinate.- e si diresse verso il centro d’addestramento.
-Ma perché non è felice?- disse ingenuamente Selphie.
-E tu sei iscritta a qualche Fan Club?- gli domandai scherzando.
-Ceeeerto! Al Laguna Fan Club… a proposito! Devo andare in città a ritirare il mio vestito per domani sera!-
-Anch’io devo andare! Andiamo insieme?- le domandai.
-Sicuro!-
Così andammo in città.
-TAAA-DAAN- disse Selphie dopo che aveva indossato il suo abito da sera,..
-Carino! Ma non credi che la scritta: W il signor Laguna sia un po’ fuori luogo?- le domandai
-Forse, ma è cosi carino!!!- mi rispose.
Io vevo comprato, dopo mezza giornata a provare e scegliere, un abito da sera nero mooolto carino! E mi stava anche molto bene (a sentire Selphie).
Poi mi ricomprai i miei vecchi vestiti e tornammo al Garden.
-Ciao Selphie io non vengo a mangiare, sono troppo stanca… vado a letto. Ciao!-
-Ciao!- mi rispose.
Entrai in camera mia. Come al solito Seifer non c’era.
Quando ero con Selphie, il giorno precedente non era altro che un brutto ricordo… Ma ora che ero sola…
Nonostante avessi molto sonno, quei terribili momenti mi tenevano sveglia… avevo perfino sentito Seifer rientrare in camera sua… quindi era molto tardi.
Verso le 3 riuscii ad addormentarmi.
Incominciai a sognare, ma i miei non erano affatto bei sogni anzi…
Sognai Saira… ma questa volta nessuno mi veniva a salvare e io morivo, da sola… dimenticata da tutti.
Sempre semi-dormendo, e senza accorgermi dalla differenza fra sogno e realtà mi infilai nella stanza di Seifer,… nel suo letto.
Seifer si svegliò subito.
E disse:-Che cosa ci fai qui?-
Poi notando che stavo dormendo, disse sottovoce:
-Guarda te che mi tocca fare!-
Si alzò e mi prese in braccio.
Piano piano entrò in camera mia e mi appoggio nel mio letto.
Intanto il mio sogno stava diventando sempre più spaventoso.
Mentre Seifer stava sfilando le sue mani da sotto di me, io, sempre dormendo, lo abbracciai e dissi:
-Non lasciatemi sola! Io sono sola! Non verrà nessuno a salvarmi!- e una lacrima scese per il mio viso bagnando la guancia di Seifer.
Lui, delicatamente, levò le mie braccia e prima di chiudersi la porta dietro di lui disse…
-Tu non sei sola… ci sarò io a salvarti… sarò io il tuo cavaliere della strega…-

CAPITOLO 13

-Che sogno spaventoso!- dissi alzandomi dal mio letto. –Oggi è un altro giorno, bisogna buttarsi alle spalle il passato!- continuai in un impeto di forza d’animo.- Anzi, ora mi vesto e faccio un salto alla mensa a mangiarmi un bel croassant con la marmellata….-
Così mi vestii e mi incamminai verso la mensa.
La mensa era sempre piena alla mattina, al pomeriggio e alla sera,… insomma SEMPRE!
-Scusi vorrei un croissant alla marmellata- dissi mostrandogli la tessera studentesca.
-Mi dispiace le abbiamo finite- mi rispose la signora al bancone.
-All’ora uno al cioccolato- domandai
-Finito-
-Con la crema?-
-Finito-
-Senza niente- domandai speranzosa
-Finito, ma se vuoi ce ne ancora uno al latte di Grat-
-No,… grazie…Fa niente- dissi un po’ disgustata.
Stavo per girarmi quando sento una voce dietro di me: -Sempre la stessa storia né?-
Mi girai velocemente.
Era un ragazzo, capelli neri con spuntoni su tutta la testa, occhi verdi, di un verde smeraldo, naso dritto, lineamenti regolari e bocca carnosa…. in poche parole… un figo!!!
-E?- gli dissi disorientata
-Uno viene qui affamato e hanno già finito tutto!-
Lo guardai come per dire: Ma tu chi sei?
-A già che sciocco- disse notando il mio sguardo- non mi sono presentato… mi chiamo Ren.-
-Piacere Ren, io sono Rei- dissi
-Quanti anni hai?- mi domandò
-17- risposi
-Io 18- poi, guardando l’orologio disse -Ora è tardi,… devo andare.-
-Ciao!- gli dissi e se ne andò lanciandomi un bellissimo sorriso.
“Che carino quel ragazzo!” pensai mentre mi dirigevo a verso la porta della mensa.
Usci e subito incontrai Seifer appoggiato alla parete.
-Scema era ora che arrivassi!- mi disse
-Se mi hai visto perché non mi hai chiamato?- gli domandai.
-Mi sembravi in ottima compagnia- e poi continuò – mi servi per una cosa, seguimi che ti spiegherò tutto strada facendo e non interrompermi!-
-Ma guarda un po’ te!!- dissi seguendolo.
Andammo al giardino del Garden.
-Che cosa???!!!!- gli dissi e continuai –Ma sei stato proprio un cretino! Che cosa ti è saltato in mente di fare a botte in mezzo al corridoio!-
Poi notandogli il labbro rotto.
-E ti sei pure fatto male!- dissi toccandoglielo.
-Non è niente, devi vedere com’è conciato l’altro!- ribattè scaldando la mia mano che il viso e diventando rosso.
-E io io dovrei aiutarti a prendere la tua arma che ti hanno sequestrato per punizione?- domandai
-Esatto. Devi farmi da palo mentre mi arrampico sull’albero che da alla finestra dell’aula professori..-
-E non credi che ci scoprano?-
-No, per me non si ricorderanno neanche di avermi visto oggi!-
-Se lo dici tu…- conclusi
Arrivammo all’albero che dava alla finestra dell’aula professori.
-Stai attenta!- mi disse Seifer mentre incominciava a salire –Se vedi qualcosa dimmelo!-
-O Capito., o capito…- dissi
Così Seifer incominciò a salire l’albero, entrò nell’aula, e uscì con il suo bottino in mano.
Fin qui tutto bene… è stato il ritorno ad essere disastroso…
Ad un certo punto, vedi che Seifer non appoggia bene il piede e mi vola addosso?
PUUMMM
Mi ritrovai Seifer sdraiato sopra di me, e il suo Hyperion a due spanne dalla mia testa…
Lo presi per il colletto gli raddrizzai la testa e gli dissi:
-Tutto bene?-
-Si…-mi rispose un po’ stordito
Poi avvicinai il suo volto al mio e continuai:
-Meno male…- e poi urlando- ma lo sai che mi potevi ammazzare!!!!!!-
Intanto un’ombra ci oscurò… O santo cielo un prof!!!
“Vuoi vedere che ci ha scoperto??” pensai
Infatti il prof aveva un’aria irritata e disse:
-Sapete benissimo che non si può amoreggiare durante l’orario scolastico! E poi non è buona educazione in pubblico! Per oggi passate ma attenzione, non sarò così clemente la prossima volta!”
E se ne andò…
-Non ci posso credere- dissi- ci ha scambiato per due pomicioni!-
Seifer scoppiò a ridere
-Adesso non fare una delle tue solite risate ciniche e??-
Ma Seifer non la smetteva… anzi, stava proprio ridendo di gusto!! Non l’avevo mai visto così, in una risata sincera…
Ci alzammo.
-Ora basta! Non c’è nulla da ridere! E’ stato proprio imbarazzante-
-No, a me sarebbe piaciuto che fosse vero- disse con la suo solito tono da strafottente
-E mo non prendermi in giro!- dissi tirandogli una gomitata – meno male che non c’è nessuno qui intorno…-
-Ma io parlavo sul serio- disse dandomi un bacio.
Poi prese la sua arma e se ne andò.
Io invece ero rimasta con lo sguardo da pesce lesso, non è da Seifer questo! Ma pensandoci seriamente, Seifer è cambiato molto da quando l’ho conosciuto, come mi sarei comportata ora? Come?…

CAPITOLO 14

Andai in camera.
Tra poco sarebbero incominciate le lezioni. Presi i miei libri e mi diressi verso l’aula. Nel corridoio incontrai Seifer che mi disse:
-Ei scema, oggi non vengo a lezione… e per la faccenda di oggi, naturalmente scherzavo! Per un bacetto…-
-Me lo immaginavo…- dissi e offesa me ne andai.

Aula 2.

Mi sedetti al mio posto e preparai i libri quando una voce di fianco a me disse:
-Ci si rivede-
Mi girai di scatto
-Ah, ciao Ren!- dissi –Come mai da queste parti? Non è la tua classe o sbaglio?-
-Veramente ti stavo chiedendo la stessa cosa…- mi rispose
-Ma come?-
Mi guardai in giro,… faccie nuove… oh mannaggia!!
-Cacchio, questa non è la mia classe!!- dissi e raccogliendo velocemente le mie cose continuai – Ciao Ren è stato bello rivederti!-

DRIIINNNN

-Rei,… ormai è tardi non arriverai mai in tempo! Arrivare tardi è peggio che essere assenti!- mi disse
-E allora io come faccio??- domandai -dov’è l’aula 4?-
-Dall’altra parte del Garden...-
-Nulla è impossibile per me!- e con uno scatto corsi verso la mia aula con tanto di rimproveri dei prof in giro.
-Che ragazza strana- disse vedendomi allontanare.
Arrivai, come previsto, in ritardo, presi una sgridata dal prof, e mi sorbi la pallosissima lezione di magia basata sul ghiaccio.

-Finalmente è finita!- dissi sentendo la campanella
-Va bene ragazzi, allora ci vediamo tutti sta sera alla festa… e se non ci siete sono guai!- disse il prof. prima di dare il permesso agli alunni di uscire dalla classe.
-Già la festa!- pensai e guardai l’orologio: erano le 2, la festa sarebbe iniziata alle 9.
-C’è ancora tempo!- pensai.
Quel giorno faceva molto caldo e quindi decisi di andare a prendere un po’ d’aria al giardino.
Così uscì dall’aula e mi diressi verso la mia meta.
Mi sdraiai sotto l’ombra di un bellissimo albero,chiusi gli occhi, la brezza fresca del mare sottostante al Garden dava una sensazione di enorme piacere…
Pian piano mi addormentai, visto che la sera prima non avevo dormito un granché…
Ed eccoli ancora li, quegli orribili sogni… ma questa volta non morirò, veniva Seifer a salvarmi…
Poi aprii lentamente gli occhi… il sole si era abbassato di molto…
-Chi sa che ore sono- mi domandai.
-Sono le 6 e un quarto…- disse una voce.
Mi girai.
-Ciao Ren! Da quant’è che sei qui?- domandai un po’ assonnata
-Da un bel po’- mi disse.
-A si? E perché non mi hai svegliata??-
-Non volevo disturbarti sembravi così stanca…- mi disse lanciandomi il suo solito, splendido sorriso.
Poi mi guardai in giro… non c’era nessuno.
-Dove sono tutti??- domandai.
-Credo a prepararsi per la festa…- disse
-Cavolo la festa!- esclamai alzandomi di scatto. – Ho proprio dormito molto!-
Poi girandomi veso Ren gli dissi: -Strano ma quando ci vediamo scappo via sempre ne’??- gli sorrisi.
-Non importa, sai che hai proprio un bel sorriso??- mi disse.
-Che don Giovanni- gli risposi arrossendo un pochino.
-Chi è Giovanni???- domandò
-A già- dissi ricordandomi che è un altro mondo
-Lunga storia…, Ora vado Bye!!!- e scappai via.

Entrai in camera, Seifer come al solito non c’era.
Riempii la vasca ed appoggia i libri nella scrivania dell’anticamera. Li trovai un biglietto che diceva:
“Rei, ho lasciato in camera tua un profumo buonissimo, purtroppo a Squallino caro fa venire il mal di testa… quindi te lo regalo! Ciao”
-Non è firmato- pensai – Certo di Seifer non sarà…-
E scoppiai a ridere nel pensare che Seifer non mettesse il profumo perché fa venire il mal di testa al suo Squallino caro…
-Sarà di certo Rinoa- dissi con le lacrime agli occhi dal gran ridere.
Poi entrai in camera a sentire il profumo… era davvero buonissimo!!!
Dopo di che entrai nella vasca a lavarmi.
Uscii, mi asciugai i capelli, mi feci una bellissima acconciatura, mi truccai e mi vestii.
Erano le 8.30 e ancora Seifer non era arrivato… che avesse intenzione di saltare la festa??
-No No No- pensai –Ora lo vado a prendere a calci nel sedere!-
Così tutta messa bene com’ero mi diressi verso il centro d’addestramento, posto dove ero sicura di trovarlo…
Ed infatti eccolo li uscire barcollando.
-Che ti è successo???- gli domandai preoccupata.
-Chi è?- mi chiese
-Sono io Rei,… o no! Ti hanno mandato un Blind??- gli domandai
-Si… - disse
-Vieni ti porto in camera… ti ricordi della festa??- gli dissi mentre lo guidavo verso la camera…
-Io non ci vengo!- mi disse
-In vece ci vieni…. attento al palo!- dissi

BOOOM

-Seifer stai bene???- domandai
-Non ci si può proprio fidare di te!- mi rispose.
-Dai dammi la mano che facciamo prima…- gli disse
-No, per chi mi hai preso per un bambino??- mi rispose
-Il bambino lo fai adesso!- dissi e gli afferrai la mano.
Così lo portai in camera.
-Vai in camera tua e curati il tuo Blind, poi cerca di lavarti per la festa…- gli dissi
-No , ti ho già detto che non ci vengo!- mi rispose
-Ci tieni a diventare SeeD come il tuo AMICONE Squall???- domandai
-Grrrrr- rispose
-Credo che quello era un si- dissi e continuai- e visto che voglio essere sicura che non tenti una fuga… sto qua ad aspettarti, hai 15 minuti, forza!!!
Così tra una parolaccia e l’altra vedi che Seifer esce fuori dal bagno con la sua uniforme.
-Immagino che li dentro c’erano i ragni da quanto non la usavi….- gli dissi
-Spiritosa…- mi rispose con un finto sorriso.
Però era davvero bello con quella uniforme e, stranamente profumava di dopobarba.

CAPITOLO 15

Entrammo nella grande Sala dei ricevimenti. Era enorme, non ci ero mai entrata.
Il tetto altissimo, le luci alle pareti ballavano a tempo di musica, l’eleganti finestre dalle quali si vedevano i riflessi argentati della luna sul mare, e i lunghissimi tavoli pieni di buon di Dio… ma chi è quell’ombra seduta a capotavola che si sto ingozzando di panini??
-Vuoi vedere che è Zell?- pensai
Infatti era lui, e li intorno tutti gli altri.
-Dai Seifer andiam…..- mi accorsi che era gia sparito, ma uscire non poteva, visto che i prof. sorvegliavano l’entrata.
-Bho- pensai e mi disessi verso il gruppo di amici.
-Ciaoo!- dissi
-Ciao Rei- mi disse Selphie.
-Rei, ma quando sei andata a comprare il vestito con Selphie non gli hai detto che l’idea della scritta: W il sigor Laguna, fosse un po’ troppo esagerata???- mi domandò Irvine
-Senti chi parla- disse Selphie – quello che non si toglie il cappello manco per andare in bagno!- e gli tirò una gomitata.
Allora Irvine gliela ridò, e così Selphie gli diede un bel calcio sul ginocchio e scoppiarono tutte e due a ridere.
Poi per un attimo, la sala si fece buia e i riflettori puntarono su un palconcino all’inizio dell’enorme sala.
-Salve abitanti del Garden e gentili ospiti- disse Cid in compagnia di Edea –Oggi onoriamo, come ogni anno, il compleanno del Garden. Buon divertimento-
E un grande applauso echeggiò fra le alte mura.
Poi scesero dal palco e la gente si ritirò dal mezzo. Iniziò la musica e il preside con la sua consorte incominciò a ballare.
-Ecco hanno aperto le danze!- disse Selphie.
In poco tempo tutti si erano messi a ballare.
Selphie tirò per un braccio Irvine e si persero nella mischia.
Zell era in compagnia di una certa ragazza con la treccia.
Notai Seifer appoggiato sulla colonna, in un angolo con un drink in mano…
Mi avvicinai a lui.
-Non devi bere alcolici… ti fanno male- dissi con finta aria premurosa.
Non mi rispose.
-Dai scherzavo…. balli???- gli chiesi
-Fosse l’ultima cosa della mia vita!- mi disse
-Dai….-
Poi una voce:
-Vuole ballare bella signorina??-
Mi girai
-Ciao Ren, cert...- non finì che Seifer mi prese e incominciò a ballare.
-Non sarai geloso…- li domandai.
-No…, è che quel tipo mi da sui nervi…- cercò di giustificarsi.
Poi iniziò un lento.
Com’era bello ballare con Seifer… le sue braccia che mi stringevano mi facevano sentire così protetta….
-Sai Seifer,… non balli affatto male…- gli dissi
-Lo so, sei tu quella che mi sta pestando i piedi da mezz’ora…- mi rispose
Ma io non detti peso alle sue parole…lo so che lo diceva solo per tenere intatta la sua maschera da duro.
Ballammo fino a mezzanotte meno dieci,… poi la festa incominciò a farsi noiosa.
-Seifer- gli dissi all’orecchio- Svigniamocela…-
Ci fermammo.
-Ma ecco il lato cattivo della signorina Oriwe….- mi rispose
-Non ce la faccio a resistere altri 10 minuti!- gli dissi.
-Ok-
Ci dirigemmo verso la porta per uscire, aspettammo il momento buono e via!!
-In giro ci sono poche guardie… ma è meglio andare alla Zona Segreta… li di sicuro non ci sarà nessuno….- disse
Cosi entrammo nel Centro d’addestramento e poi in quel piccolo posto all’aperto.
Era bellissimo…
Seifer si sedette per terra, mentre io guardavo l’incantevole paesaggio notturno.
La musica arrivava fino a li…., poi un suono sordo din, don….
-E’ mezzanotte!!- dissi eccitata
-Che c’è da esultare…?- mi domandò
In quel momento incominciarono ad illuminare il cielo bellissimo fuochi d’artificio.
Mi sedetti di fianco a Seifer…
La musica, la notte, la magia….
Guardammo tutte e due il cielo per un po’, senza parlare, poi lo guardai, i suoi occhi celesti scrutavano l’infinito…
Lo guardai con un sorriso dolce, i suoi occhi, sembravano in cerca di affetto, per un ragazzo forte, ma con dentro un bambino che ancora piange…
Anche lui si girò, ora nei sui occhi era riflessa la mia immagine…
Ci fissammo, nessuno dei due parlava, ma era come se ci stessimo dicendo migliaia di cose…
Pian piano i nostri visi si avvicinarono i nostri occhi si chiusero, le nostre labbra stavano per sfiorarsi quando ecco sentire:
-A Rei sei qui!-
Subito ci allontanammo:
-Ciao Ren! Ti ho già presentato Seifer??- dissi diventando tutta rossa.
-Si l’ho già sentito… perché siete qua??- mi domandò.
-Non avevo voglia di restare alla festa...- gli risposi
-Ma mi avevi promesso un ballo….-
-E va bene…- dissi e mi alzai.
Ren uscì dalla zona segreta, io esitai un po’, guardai Seifer, aveva ancora lo sguardo perso nella grande macchia nera del cielo, con i suoi bellissimi, ma tristi occhi di sempre….

CAPITOLO 16

-Ren sono le 2 passate… sono stanca- gli dissi
-Certo Rei- mi rispose- vuoi che ti accompagni alla tua stanza?-
-No, non c’è bisogno…-
-Sicura?- e mi lanciò il suo solito, splendido sorriso.
-No, Non ti preoccupare…- gli risposi…
-Ok. Allora ci vediamo presto ok?-
-Certo!Ciao- e mi incamminai verso la mia stanza.
Mentre mi recavo verso la mia camera ripensai a quello che era successo, o meglio, quello che stava per succedere, nella Zona Segreta…
Ma che rapporto c’è fra me e Seifer? Quali sono i miei sentimenti nei suoi confronti? Perché quando ci fissiamo, quando i suoi tristi occhi sono sopra di me, non riesco mai a uscire da quel vortice di emozioni?
Avevo proprio bisogno di una boccata d’aria…
Uscii in giardino…, mi sedetti su una panchina e alzai lo sguardo a guardare la pallida luna…
Ormai tutte le luci del garden erano spente, la notte aveva preso il sopravvento…
Il cielo era splendido quella sera, avevo gli occhi pesanti dal sonno, la brezza del mare agitava lievemente i miei capelli… Si sentiva soltanto il rumore piacevole della fontana dietro a me, piccolissime gocce bagnavano ogni tanto la pelle nuda della schiena.
-Luna… perché?- domandai in un filo di voce mentre una piccola lacrima mi scese dal viso.
Perché piangevo? Perché?
Abbassai lo sguardo e notai una piccola sagoma sdraiata su una panchina un po’ più in la, vicino ad un piccolo laghetto artificiale.
-Chi sarà?- mi domandai.
Mi avvicinai.
Era Seifer, sdraiato che guardava il cielo.
-Cosa ci fai qui?- domandai asciugandomi frettolosamente la guancia.
-Niente- mi rispose e si sedette.
-Come mai non sei ancora in camera tua?- e mi sedetti di fianco a lui.
-Guardavo il cielo…- sembrava un’altra persona
-E qui che vieni tutte le sere?- gli chiesi
Abbassò lo sguardo del cielo, socchiuse gli occhi e poi mi guardò…
Perché aveva quella strana espressione?
-Cosa ti importa?- mi rispose e rialzò gli occhi verso la luna argentata.
-Seifer, ti prego dimmi, dimmi quello che hai… io voglio solo aiutarti!- gli dissi
Senza nemmeno guardarmi ribatté:
-Che cosa vuoi che abbia? Io sto bene!-
Io sapevo che non era vero ma non avevo il coraggio di rispondere. Così restammo per un bel po’ a contemplare quello spettacolo di stelle. L’aria si faceva sempre più fredda e fu quando vidi una stella cadente che Seifer si alzò.
Si incamminò verso l’entrata al garden, poi si fermò, come se volesse dirmi qualcosa, ma preferì continuare il suo cammino.
Vedendolo andare via lo rincorsi fino a pochi centimetri da lui e gli dissi:
-Seifer, ti prego, lo leggo nei tuoi occhi che hai qualche problema, un problema che hai da molto, troppo, forse.-
Si fermò: -Tanto a te non importerebbe nulla! Cosa vuoi che ti interessa! Io sono sempre stato solo e solo resterò. Perché avere amici, perché affidarsi a persone la cui fedeltà potrebbe sparire da un giorno all’altro. Ecco, il mio problema è che esistono persone come te che non si fanno i fatti loro e credono di capire la gente se non sanno capire neanche loro stessi.- e sparì nella notte.
Io ero rimasta ferma, immobile, incredula. Volevo piangere ma le lacrime non uscivano, erano come incastrate da qualche parte. Quale fu il mio stato d’animo in quel momento? Sicuramente triste, anzi, angosciante. Seifer aveva detto apertamente che non mi sopportava… non riuscivo proprio a capire che cosa aveva nella testa. Perché poche ore prima stava per scattare un bacio e ora mi dice che sono un problema?
Ero ancora li, a guardare il vuoto, immobile con l’animo ferito.
In quei pochi istanti, un turbine di vento si materializzò davanti a me. Ne uscì una strana entità, un drago formato da anelli di fulmini.
-Spirale di saette!- echeggiò nell’aria.
Urlai, detti un urlo acutissimo, ma poi mi fermai. Infondo non mi importava più di nulla.
Le saette mi circondarono, incominciarono a girare veloci sempre più veloci. Ormai ero nell’occhio di un ciclone di fulmini.
Fu in quel momento che vidi Seifer. Probabilmente era stato richiamato dal mio urlo.
-Scusami- dissi, prima di svenire.

CAPITOLO 17

Mi risvegliai.
-Ancora quel soffitto- pensai.
Infatti mi trovavo ancora all’infermeria del Garden.
Attorno a me c’erano tutte le persone che conoscevo.
-Come stai?- mi disse Rinoa.
-Bene grazie! Ma che cosa è suc…- dissi ma venni interrotta da Squall.
-Peccato! Ma non l’hai capito che sei un peso per tutto il garden? Per colpa tua si sta per scatenare un’altra guerra contro la Strega!-
-Ma…- ero incredula alle parole di Squall.
-Ha ragione lui- disse Selphie – sei solo un peso.-
E tutti gli altri in coro:
-Sei solo un peso,… solo un peso…-

-Svegliati!!- sentì una voce lontana –Ti prego Rei non morire!-
Aprì leggermente gli occhi, ero sdraiata sul prato del giardino del garden, la luna risplendeva ancora alta nel cielo.
La mia testa tra le ginocchia di Seifer.
Ormai sapevo che non avevo ancora molto da vivere, ma un veloce Rigene di Seifer mi faceva tornare piano piano le forze.
-Scusami Seifer.- dissi abbassando gli occhi.
-Non fare la cretina- disse abbozzando un lieve sorriso.
Sapevo che quello era il suo buffo modo per chiedere scusa, poi mi prese in braccio e mi portò in infermeria.
Mi riaddormentai con la faccia contro il suo petto ormai sentendomi al sicuro da ogni attacco.

Mi svegliai 2 giorni dopo.
Ci volle un po’ a ricordarmi tutto quello che mi era successo, ma poi guardando in alto dissi:
-Odio questo soffitto-.
Mi guardai in giro, tutto era monotono, lo stesso letto, lo stesso soffitto, la stessa finestra…
Entrò la dottoressa, non avevo voglia di parlare e quindi finsi di dormire.
-Povera ragazza- disse la dott.ssa –Non vorrei essere in lei, poverina, portare così, un peso così grande…-
“Un peso così grande?” pensai.
-Cara Kadowaki- sentì da una voce che non mi pareva di conoscere – Ormai il suo destino è segnato, che sia di gloria, che sia di morte… noi dobbiamo solo adeguarci alle sue scelte, infondo lei è…-
-Lo so benissimo chi è lei!- interruppe la dott.ssa Kadowaki. -Ma rimane sempre una 17enne, anche se la sua anima è millenaria- e sospirando continuò – E un giorno dovrà scegliere…-
“Dovrò scegliere?”
-Ora basta… ci vediamo dott.ssa- e si sentirono dei passi scomparire pian piano.
Fu solo allora che finsi di svegliarmi.
-Signorina Rei Oriwe! Vedo che si è svegliata finalmente!- disse la dottoressa con un certo entusiasmo.
-Si… credo di stare meglio…- gli dissi
-Certo che sta meglio! Con tutte le pozioni che le abbiamo dato! Ora puoi benissimo andare.. e studia che siamo sotto esame!- cocluse con un tono premuroso.
-Grazie.- e me ne andai.
Era vero, dovevo incominciare a studiare… il test SeeD era vicino…

CAPITOLO 18

Passarono così due lunghi mesi, il test SeeD si sarebbe disputato il giorno seguente.
Io e Seifer, continuammo a frequentarci come al solito, facendo finta che non fosse successo nulla, litigando ogni 2 minuti e mandandoci frecciatine fra di noi. Ma io sapevo, che con Seifer, era l’unico modo per starci.
E Ren? Ormai Ren fa parte integrante del gruppo… è troppo bello vedere Seifer e Ren litigare… alla fine devo essere sempre io quella attenta che nessuno si faccia male…
Ora, come dicevo, era il pomeriggio prima del fatale giorno dell’esame… e quello in cui avrebbe avuto inizio tutto…

-Seifer… muoviti! Dobbiamo andare a fare i test scritti se domani vogliamo andare a fare quello vero e proprio!- dissi dietro la porta della camera di Seifer.
-Che roba! Io, ripeto, IO, che devo prendere ordini da una ragazzina…- disse con tono seccato.
-Guarda che puoi fare quello che vuoi… ma poi non te la prendere con me se ti bocciano!!-
-Tsè- disse e uscì dalla stanza.
-Seifer!- dissi con tono di critica –Non ti sei messo l’uniforme… ma sai che oggi è obbligatoria..-
-Ma ci vuole solo l’uniforme! Io non me la metterò mai!- disse camminando verso l’uscita della stanza.
Io lo bloccai mettendomi davanti a lui e gli dissi: -Ora entri e ti cambi!-
-Brutto avere solo metà cervello ne…?- disse con la sua solita aria da strafottente –Ti ho detto che non la metto!- e uscì posando il suo Hyperion sulla spalla.
-Aspettami!- gli urlai dietro e chiusi la porta frettolosamente.
-Aspettami, ti ho detto!- e correndo nel corridoio andai a sbattere contro qualcuno.
-Ma guarda dove vai!- dissi.
-Guarda che sei tu che mi sei venuta addosso!-
Davanti a me c’era la ragazza più carina che avessi mai visto… aveva dei lineamenti perfetti, una lunga chioma scura e due bellissimi occhi azzurri, un naso dritto e una bocca rossa, che si intonava con le sue guance rosa.
-Scu-scusa- era così bella che mi metteva in soggezione.
-Non fa niente!- disse lanciandomi un sorriso e continuò –Scusa ma sono un po’ nervosa per il test scritto…-
-Anche tu?- domandai.
-Perché anche tu hai l’esame scritto? Sei della sezione C-400?
-Si! Ma strano non mi sembra di averti mai vista qui al dormitorio..- gli domandai, poi una ragazza così carina non passa certo inosservata neanche per una ragazza!
-Em, vengo dal nuovo Garden di Trabia.-
-Comunque io sono Rei, piacere.-
-Io sono Laine.- disse porgendomi la mano e continuò – Se vuoi possiamo andare insieme.. ma ci conviene muoverci…-
Guardai l’orologio… mancavano 3 minuti alla distribuzione dei Floppy in cui c'erano le domande del test.
-E si!- dissi e alzandomi incominciai a correre verso l’aula 102.
Arrivammo per un soffio e ci sedemmo nei primi posti liberi, Quistis insieme a Nida incominciò a distribuire i Floppy contenenti il test.
-Solamente con il 65% di risposte esatte si riesce ad avere la sufficienza- annunciò Quistis – Anche se sarebbe un disonore per un cadetto SeeD aver meno dell 80%!-
-Buona Fortuna- concluse Nida.
Mi girai verso Seifer e gli feci l’occhiolino, per scaramanzia… e lui, di tutta risposta mi manda un bacio e mi fa un cenno di saluto con la mano con fare molto da presa in giro… come per dire che io non avrei superato l’esame.
“Mo ti faccio vedere io!” pensai aprendo il file.
-Potete incominciare ragazzi- disse Quistis.

CAPITOLO 19

Driinnnn!
-Ragazzi è suonata la campanella… il tempo è terminato. Ora i computer verranno spenti, quindi vi conviene salvare subito e non fare i furbi.- disse Quistis
Salvai frettolosamente, mi alzai e uscì dall’aula.
-Nooo!- arrivò Ren correndo verso di me.
-Che cosa ti è successo???- gli domandai.
-Ho sbagliato una risposta…- disse dispiaciuto
-E quale scusa?-
-Quella riferita alle abilità di Shiva…, cavolo!-
Non resistetti e mi misi a ridere, la sua espressione disperata era troppo buffa!
-Ma si dai, non prenderai 100%… ma 99%, su non abbatterti!- dissi cercando si consolarlo.
-Basta crederci, conoscendo il tuo quoziente intellettivo mi sa tanto di miracolo!- intervenne Seifer mentre stava passando per andare verso l’ascensore.
-Ma sta zitto e pensa al tuo di test,… secondo me è stato un vero disastro!- dissi pensando a tutte le volte che invece di studiare era in giro a far chissà che…-
Con la sua solita aria di superiorità continuò il suo cammino senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Mentre osservavo Seifer l’occhio mi cade su Laine, era appoggiata alla colonna e mi fissava, quando i nostri sguardi si incrociarono lei fece finta di niente, girò l’angolo e scomparve.
Rimasi un po’ perplessa, ma non ci pensai più di tanto e continuai a parlare allegramente con Ren.
-Ciao schianto!- disse Irvine venendo verso di me.
-Irvine… ma questa tua passione per le donne non si starà tramutando in malattia??- dissi ridendo.
-Piccola mia, che ci vuoi fare… chi bello nasce… ha bisogno delle sue donzelle…- continuò Irvine
-Questo discorso non fila…- dissi sconcertata.
-Tu non puoi capire la mia mente superiore… comunque che ne dici di un croissant avec moi?-
“I risultati dei test scritti che si sono tenuti oggi per la sezione C-400 saranno annunciati fra un’ora.”
-Mi dispiace,…- dissi mettendo una mano sulla spalla di Irvine e facendo una faccia tristissima.
-Meno male per te!- disse Ren che non aveva mai smesso di guardare in cagnesco Irvine da quando era arrivato.
-Ma perché nessuno mi capisce! Ren.. anche tu sei sempre accerchiato da belle ragazze…-gli disse.
-Si ma io non cerco di uscirci con tutte quante nel minor tempo possibile…, e poi a me ne piace solo una…-
-E chi sarebbe?- dissi incuriosita
-Ma.. non la conosci…- disse diventando tutto rosso.
-Mmmmm qui gatta ci cova….- dissi con un sorrisetto stampato sul viso.
-Ma perché accontentarsi di una quando ne puoi avere 5 o 6,… questo non lo capisc…-
Bip Bip Bip
-Cos’è?- dissi
-Il mio timer… mi aspetta una tipa in biblioteca..- disse Irvine
-E chi è la fortunata?- dissi con aria di compassione per quel povero maniaco
-Bo… non ne ho la più pallida idea.. aspetta un attimo…- e aprendo un’ agendina disse – ore 3, biblioteca, Mary…. meglio che me lo scrivo sulla mano.. l’ultima volta ho continuato a chiamare una Agrias, che invece il suo nome era Rikku…-
-E Selphie??- dissi con tono di rimprovero.
-Emm…. Selphie… emmm… ma con lei è diverso… è tardi devo andare!- disse e scomparve più veloce di un fulmine.
-Lo sapevo! Quando si parla di Selphie cerca sempre di cambiare discorso… l’amore….- e scoppiai a ridere.
Mancava meno di un’ora prima di scoprire se avevo superato il test o no e se le mie fatiche erano state ricompensate…
Mi guardai intorno, Ren si era messo ha fare una partitina a carte con una matricola… Ma gli sembrava il momento?? Io stavo letteralmente morendo dall’ansia...


FINE


 


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