LO STERMINIO DEI CETRA
di Sevichan
Stavano scappando, da quanto tempo? Minuti ?Ore?
Non lo sapeva, sembrava che scappassero da giorni. Continuava a correre insieme
agli altri…erano rimasti in pochi.
Il cielo era carico di nuvole nere, che si addensavano sempre di più, mentre i
ragazzi attraversavano la foresta cercando di sfuggire agli inseguitori. Ogni
tanto si sentiva il rumore di uno sparo o di qualche magia e delle urla.
I cetra era sempre stato un piccolo popolo, almeno rispetto agli uomini,
creature che vivevano su quel pianeta, molto simili a loro, anche se non avevano
i loro poteri di parlare con il pianeta, ma anche se erano una nuova razza,
erano aumentati rapidamente, mentre loro no.
Inciampò in una radice di un vecchio albero e cadde.
Il ragazzo che le stava accanto la aiutò a rialzarsi velocemente.
-Grazie Kes.- La ragazza aveva lunghi capelli castano chiaro, talmente chiari da
sembrare biondi, gli occhi erano di un verde molto scuro che li faceva risaltare
ancora di più.
-Andiamo Sirea, non c’è tempo da perdere.- rispose freddamente
Ripresero a correre, e lei ripensò a quanto era accaduto…
Il popolo dei Cetra, era un piccolo popolo felice, viveva in armonia con gli
umani, ma aveva pochi contatti con loro. Non volevano che fossero influenzati
troppo, gli umani erano un nuovo popolo dovevano crescere liberamente. Vivevano
in una piccola città, situata in una foresta, protetta da una grande magia, gli
antenati avevano creato una barriera la nascondeva, ma loro ogni tanto uscivano
ad osservare gli uomini, ogni tanto capitava anche che qualcuno di loro
decidesse di rimanere con gli uomini
Il loro popolo si trovava li da pochi secoli, venivano da un altro pianeta, un
pianeta sommerso d’acqua per quasi il 90% e le loro città erano situate in fondo
al mare, dentro speciali bolle d’aria create con la magia, ma il loro pianeta
era stato distrutto e da millenni loro vagavano di pianeta in pianeta cercando
la loro terra promessa, un pianeta tutto loro in cui vivere, un pianeta che
ricordasse la loro antica casa.
La terra non andava bene, i sacerdoti stavano cercando un nuovo pianeta in cui
trasferirsi.. anche sua madre faceva parte dei sacerdoti.., mentre suo padre era
uno dei custodi della biblioteca… non li avrebbe più rivisti.
Arrivarono alla spiaggia. Kes evocò Leviathan e fuggirono a bordo di esso.
Kes era bravissimo con le summon, lei invece era un tale disastro, aveva paura
ad evocarle.. però era brava con la magia bianca, per quella era particolarmente
dotata.
-Dove andiamo fratellone?- disse la sorella minore di Kes, Liz, la piccola si
scostò i capelli castano rossicci come il fratello dal viso mentre lo osservava
seria. Nonostante avesse solo 11 anni era molto matura.
-Al continente più vicino, poi ci divideremo e resteremo nascosti.-
-Guardate!-
Uno dei ragazzi indicò una colonna di luce verde provenire da dove si trovava la
loro città.
-Non possiamo fare niente per loro, a parte fuggire- disse Kes. Si voltò dalla
parte opposta incitando Leviathan ad aumentare l’andatura mentre gli altri
ragazzi osservavano sgomenti la colonna.
Un ragazzo dai capelli neri di circa 16 anni si alzò in piedi sguainando una
sciabola dalla lama azzurra..
-Non possiamo lasciarli così, torniamo indietro Kes-
-Non è possibile tornare, lo sai, siediti Sirian-
Il ragazzo abbasso lo sguardo, le mani gli tremavano dalla rabbia.
Liz corse da lui e lo abbracciò da dietro.
-Sirian calmati, ormai è troppo tardi.-
Il ragazzo si sedette lentamente… continuando a guardare nella direzione da dove
venivano gli spari dei mitra, Liz si stringeva a lui cercando di trattenere le
lacrime.
-Detesto comportarmi così da vigliacco.-
Sirea chiuse gli occhi e si strinse a Leviathan.
Approdarono sulla spiaggia, e li si divisero in piccoli gruppi per potersi
nascondere meglio.
Lui, Sirea, Sirian e Liz erano insieme. I gruppi si scambiarono un saluto veloce
e si sparpagliarono, loro entrarono in un altra foresta, gli avrebbe offerto un
po’ di riparo.
Una leggera pioggia cominciò a scendere dal cielo.
Se solo non fossero stati così pochi…ma la sua razza era stata sterminata quasi
del tutto secoli e secoli fa, quando la creatura aliena Jenoma aveva tentato di
distruggere quel pianeta per assorbirne le energie, il suo popolo era riuscito a
sigillarlo in un sonno eterno nel continente nord, all’interno di un cratere, ma
a che prezzo?
Quasi tutta la popolazione era stata sterminata per combattere contro Jenova,
alla fine i pochi rimasti erano riusciti a sigillarla.
I sopravvissuti avevano stabilito che qualcuno rimanesse sempre a guardia del
cratere, e cosi era stato fino a pochi anni fa…
Il presidente della Shinra tirò un pugno sulla scrivania, il posacenere di
cristallo posta sopra di essa precipitò a terra frantumandosi.
-Distrutti? Come distrutti?-
Il soldier che gli stava facendo rapportò indietreggiò.
-Presidente, molti degli abitanti si sono riuniti e hanno usato contro di noi
una qualche materia segreta probabilmente, tutti quelli che si trovavano in
città sono morti, compresi i cetra che hanno lanciato la magia.
-E per quanto riguarda i fuggiaschi?
-I Turk stanno provvedendo a catturarli. Il dottor Hojo è con loro.
- Mi raccomando prendeteli vivi, sapete quanto siano preziosi. Cercate di fare
meno vittime possibili tra loro, sono così pochi, e una buona parte si sono pure
uccisi, che grande spreco.
Accese un sigaro e iniziò a fumare mentre congedava il soldier dal suo ufficio.
Spostò la sedia in modo da poter ammirare il panorama della città ai suoi piedi,
la sconfinata città di Midgar.il temporale incombeva sulla città e le prime
gocce di pioggia cominciavano a cadere. Tutta la città era piena di macchinari
che si muovevano grazie alla nuova fonte di energia che avevano scoperto appena
una decina di anni fa.
Gli uomini avevano iniziato a fare ricerche su nuove fonti di energia, erano
arrivati fin lì. Fino al cratere dove era sigillato il corpo di Jenoma, la
guardia dei Cetra aveva cercato di impedirlo, ma era stata sopraffatta.
Trovarono il corpo di Jenoma e lo portarono via.
Iniziarono a studiarlo, inoltre avevano scoperto l’esistenza di una nuova razza
i Cetra di cui ignoravano l’esistenza. Iniziarono a studiare sia Jenoma sia i
Cetra per scoprire la fonte dei loro poteri. Cominciarono a credere che Jenova
fosse una sorta di potentissimo Cetra, cominciò la caccia alla loro razza, e le
ricerche per creare nuovi mostri come Jenova, in quel periodo iniziarono a
scoprire anche l’energia Mako, che rendeva potentissimi i loro soldati, e che
era una formidabile fonte di energia.
Dopo anni di ricerche, erano riusciti a trovare la loro città e l’avevano
attaccata …
Liz si fermò, e si gettò a terra
-fratellone non c’è la faccio più.-
Kes si avvicinò alla sorella e se la caricò sulle spalle, riprendendo a correre.
-Dove stiamo andando?-disse Sirea.
Ormai anche lei era esausta, dovevano trovare un rifugio.
-Dovrebbe esserci una grotta nascosta, andremo lì per stanotte.- rispose Sirian.
Il ragazzo faceva strada, mentre dietro di lui veniva Sirea, Kes chiudeva la
fila, portando Liz sulle spalle.
Sirea lo osservò, era esausto anche lui, anche se cercava di nasconderlo, in
fondo lui doveva essere il più stanco di tutti, aveva pure evocato Leviathan che
aveva permesse a tutti loro di attraversare il mare.
-Kes, porto un po' io Liz.-
-No, sto bene.-
-Ragazzi! Venite ho trovato l’ingresso della grotta entriamo presto.- Sirian era
fermo davanti l’imboccatura di una scura cavità seminascosta dalle piante,
sgusciarono dentro in fretta e nascosero del tutto l’ingresso con altre foglie,
per le tracce a terra ci avrebbe pensato la pioggia che stava cadendo sempre più
copiosamente.
La grotta era abbastanza larga per tutti loro, le pareti erano umide e rivoli di
acqua filtravano dal tetto da cui scendevano delle stalattiti.
Si strinsero l’uno a all’altro per cercare di riscaldarsi un po’, non potevano
accendere un fuoco, avrebbe attirato gli inseguitori fin lì.
-Chissà se gli altri stanno bene?- si chiese Sirea.
-Se la caveranno vedrai! Noi siamo Cetra!siamo più forti degli uomini.- rispose
Sirian.
-Ma davvero? E allora come mai stiamo fuggendo e nascondendoci proprio da loro?-
disse secco Kes, sua sorella dormiva già profondamente tra le sue braccia.
-E allora torniamo a batterci con loro. Possiamo vincerli!-
-Lo credi davvero? Ma guardali! Guardali bene sciocco! Sei solo un bambino, non
possiamo sconfiggerli!-
-Io non voglio arrendermi!non sono un vigliacco!-
- Credi che io mi voglia arrendere? Credi che se ci fosse stata la possibilità
di vincerli non mi sarei battuto?-
-Basta calmatevi, adesso dobbiamo cercare di riposarci, siamo tutti stanchi-
-Hai ragione….
Kes si voltò dall’altra parte e chiuse gli occhi, ponendo così fine alla
discussione. Anche gli altri decisero di seguire il suo esempio e si
addormentarono.
Nella città dei Cetra, i soldati della Shinra radunavano i cetra che erano
riusciti a catturare e li spingevano verso delle gabbie caricate sui camion.
Uno scienziato in camice bianco si aggirava tra loro dando ordini a due uomini
vestiti in completo blu, due Turk. L’uomo era abbastanza giovane, aveva lunghi
capelli neri legati in una coda di cavallo, e portava degli occhiali dalla
montatura trasparente.
-Come procedono le ricerche dei fuggiaschi Victor?-
-Abbiamo mandato delle squadre capitanate da Turk dottor Hojo, non possono
andare lontano. Abbiamo circondato la zona con un cordone di soldati prima di
iniziare l’attacco alla città. Non possono sfuggirci.- rispose l’uomo,di circa
30 anni, aveva corti capelli castani e occhi seri e verdi. Il completo blu non
riusciva a nascondere i possenti muscoli, agganciata alla gamba stava una palla
di ferro attaccata ad una catena, la sua inseparabile arma da combattimento.
L’altro Turk più giovane del compagno di una decina d’anni aveva lunghi capelli
neri, legati con una coda bassa, gli occhi, di un azzurro chiarissimo quasi
grigi, erano guizzanti e penetranti e non stavano mai fermi. chiuse il cellulare
e si avvicinò ai due.
-Boss hanno trovato alcuni del gruppo che era sfuggiti dal cordone via mare?-
-Sfuggiti dal cordone?- disse Hojo scrutando con sospetto Victor.
-C'è ne stiamo già occupando dottore. Non hanno scampo. Rail va ad aiutarli.
-Si capo!-
Il ragazzo estrasse due lunghi pugnali controllando che fossero affilati a
dovere e si diresse verso uno degli elicotteri.
-Voglio sperare che non vi lasciate sfuggire Cetra, sono importantissimi ai fini
della ricerca e sono così pochi. E poi sapete che il presidente della Shinra non
vede di buon occhio fallimenti.
-Si, vedrà che non resterà deluso del nostro operato.-
-Lo spero per lei Victor, buon lavoro.-
Detto questo si avviò verso una delle gabbie, dando ordini affinché le sue
preziose cavie arrivassero in breve a destinazione.
Sirea si svegliò di soprassalto,aveva avuto un incubo sulle strage avvenuta
poche ore prima, Sirian e Liz dormivano accanto a lei, mancava Kes.
La ragazza si guardò attorno cercandolo. I suoi occhi si abituarono lentamente
all’oscurità permettendole di scorgere la sua sagoma vicino l’imboccatura della
grotta.
Quel ragazzo le faceva un po’ paura, parlava solo quando necessario, ed era
sempre così freddo con tutti. Anche al villaggio stava sempre in disparte,
l’unica persona che sembrava avere a cuore era la sua sorellina Liz.
- Dormi, è ancora presto.-
-Ho avuto un incubo- rispose la ragazza- ma tu non ti riposi?-
-Ho dormito un po’…-
-Incubi anche tu?-
Il ragazzo non rispose evitando il suo sguardo.
- Dove siamo diretti?-
- Al cratere della Creatura.-
Sirea si alzo di scatto. – Perché li? È vietato andarci!-
-Non più e vedrai che li non ci verranno a cercare, sanno che lo consideriamo un
tabù. Non mi pare che esista un posto più sicuro di quello.-
-Ma..-
-Partiremo poco prima dell’alba, ti consiglio di dormire sarà un lungo viaggio.-
Sirea tornò a dormire, mentre Kes continuava a scrutare la notte attento a ogni
minimo rumore.
Il ragazzo pensò a quanto era accaduto poco prima della battaglia.
Era stato convocato d’urgenza dal capo villaggio che era anche il capo dei
sacerdoti.
Entrò nel tempio.
Il capo villaggio, un uomo sulla cinquantina dai grandi occhi verdi e dai
capelli brizzolati era inginocchiato a terra, probabilmente stava parlando con
gli antenati. Non tutti avevano questo potere, lui ad esempio non ne era in
grado.
Se sedette accanto a lui aspettando pazientemente che terminasse di parlare con
loro.
- Kes, hai fatto presto.-
- Si signore, mi ha fatto chiamare d’urgenza.-
-Figliolo, la nostra stirpe è giunta alla fine.-
Kes si rialzò di scatto.- Che cosa vuole dire signore?-
-Gli uomini stanno venendo ad attaccarci, vogliono studiarci, capire il segreto
della nostra forza, ci credono la Creatura.-
-La Creatura? Non gli è bastato prendere lei 10 anni fa? Adesso vogliono anche
noi.-
- Gli uomini sono delle strane creature, i loro poteri sono limitati ma la loro
sete di potere è senza confini.-
- Ci difenderemo capo villaggio.-
-No, sono in troppi, purtroppo non posiamo combatterli, voi ragazzi dovete
fuggire e cercare la Terra promessa, cercheremo di rallentarli con la magia
proibita.
- La magia proibita? Ma morirete tutti!!! NON POTETE!!!-
- È l’unica soluzione, ma tu avrai un compito molto importante, conosci Sirea? È
una ragazza della tua età.-
-Si, la conosco.-
- Lei è la Prescelta di Holy, anche se ancora non lo sa. Lei è l’unica persona
che può evocarla, devi proteggerla Kes, nonostante la tua giovane età sei il
guerriero più forte, fuggirai con lei, perché è l’unica speranza per il Pianeta
in caso si dovesse risvegliare la Creatura. Ricorda lei ha priorità assoluta
devi salvarla e portarla al sicuro ad ogni costo.-
- Ma dove possiamo andare? gli uomini ci vedono come mostri, ci hanno dato la
caccia per tutto il pianeta da quando hanno iniziato a sfruttare l’energia del
Pianeta-
- Andrete al cratere della Creatura, li non vi cercheranno mai, diventerete i
nuovi guardiani, come i tuoi genitori.-
L’indomani mattina quando Sirea si svegliò Kes stava rientrando nella caverna in
quel momento.
-Dove sei stato?-
-A fare un girò in avanscoperta, svegliali che dobbiamo partire.-
Sirian e Liz dormivano ancora profondamente, la piccola aveva era finita a
dormire sdraiata sul ragazzo che dormiva a pancia all’aria.
Uscirono dalla grotta, la pioggia, che era scesa copiosa per tutta la notte, era
cessata, e l’aria del mattino era frizzante e limpida. Era ancora presto, il
sole era sorto da poco quando ripresero il cammino.
- Avanti in marcia-
-Buongiorno anche a te, ump.- il ragazzo si stiracchiò sbadigliando.- Allora
dove siamo diretti?-
- Al cratere della creatura.-
Per poco Sirian non cascò a terra.
-Ma sei pazzo? Quel luogo è Tabù!!-
-La creatura non è più li, e comunque sei libero di non seguirci.-
-Non potrei mai lasciare queste due ragazze in compagnia di un musone come te
vengo. Ma l’ubicazione è segreta come fai a conoscerla?-
- I miei genitori erano i guardiani che gli uomini hanno ucciso 10 anni fa,
conosco la strada.-
Iniziò la marcia senza dire più una parola.
- Liz ma davvero?
- Non ricordo Sirian, io ero troppo piccola quando i miei genitori morirono, e
il mio fratellone non ne parla mai.-
-Uomini…dovremmo sterminarli.- disse Sirian.
Sua madre era una sacerdotessa e aveva evocato insieme agli altri cetra del
villaggio la magia proibita, la donna aveva perso la voglia di vivere da quando
era morto suo marito per cause ancora sconosciute, anche se Sirian sospettava
che c’entrassero gli uomini della Shinra e che anche sua madre lo sospettasse
anche se non gli aveva mai detto niente, non aveva più parlato.
Kes si fermò.
- Non tutti gli uomini sono malvagi, quando il cratere della creatura è stato
attaccato i miei genitori sono morti, e io e Liz siamo stati catturati, ma è
stato un umano a salvarci-
-Un umano?- disse Sorpreso Sirian.
- Si, era un Soldier, ma ci liberò dalla gabbia e ci aiuto a fuggire. Morì per
proteggerci….-
Tutti rimasero in silenzio a sentire le parole di Kes.
- Perciò non giudicare malvagi tutti gli uomini…-
Dopo qualche attimo di silenzio il gruppo si riscosse e riprese la marcia.
Una figura nascosta nei cespugli osservava il gruppo di ragazzi,era troppo
lontano per seguire la loro discussione, ma non importava, si leccò le labbra
pregustando la battaglia imminente. Si allontanò e compose un numero col
cellulare.
-Ne ho trovati 4 capo,… va bene. Attendo rinforzi e le gabbie, intanto li seguo
a distanza.-
Chiuse la comunicazione e riprese la sorveglianza delle vittime a distanza,
meglio non farsi scoprire, il ragazzo dai capelli rossicci sembrava pericoloso,
la bambina e la ragazza non lo preoccupavano affatto, per quanto riguardava
l’altro ragazzo sembrava un novellino.
Il Capo dei Turk mise via il cellulare con un aria soddisfatta. Il dottor Hojo
gli si avvicinò.
- Buone notizie Victor?-
-Si dottore hanno trovato un gruppetto di 4 esemplari. Andremo subito a
recuperarli.-
-Le voglio ricordare di prenderli vivi, non importa quanti uomini dovranno
essere sacrificati per farlo.-
-Lo so Dottore.-
Il Turk si allontanò e chiamo a sé un drappello di Soldier, che partì insieme a
lui poco dopo su un elicottero.
Era pomeriggio inoltrato, i ragazzi si fermarono per una sosta in una radura,
Kes studiava una mappa sotto un albero per scegliere il cammino da seguire,
Sirian aveva fatto amicizia con uno scoiattolo che ora non ne voleva più sapere
di scendere dalla sua testa mentre Liz e Sirea osservavano la scena divertite.
Kes si alzò di scatto e si gettò sulle due ragazze.
- Giù!-
Una raffica di proiettili passo sopra di loro.
-BRANCO DI INCAPACI!!! LI DOVETE PRENDERE VIVI!!! GETTATE QUELLE ARMI DA
FUOCO!!!-
Urlò Victor ai Soldier ai suoi ordini.
-Boss io vado avanti.-
- Vai Rail, ricordati di non uccidere nessuno.-
-Uff che noia, ma ci servono proprio tutti? Anche la bambina?-
- Tutti Rail!-
- Ok! Allora vado!-
Il ragazzo si arrampicò velocemente su un alberò e parti a grande velocità.
-Speriamo che rispetti gli ordini, quando è a caccia quel tipo è
imprevedibile.., HEI RAZZA DI PAPPAMOLLE!!! ANDIAMO!!!-
I Soldier intimoriti dal Turk si lanciarono all’attacco nella radura.
I Cetra nel frattempo erano fuggiti tra gli alberi.
I Soldier sbucavano da tutte le parti, sapevano che non potevano fallire, la
Shinra non gradiva fallimenti, e già l’attacco alla città aveva dato pochissimi
frutti visto che la maggior parte dei Cetra si era suicidata per sconfiggerli ed
erano riusciti a catturare che pochi fuggiaschi.
- Dobbiamo seminarli.- disse Sirea.
- Splendida idea mia cara, ma come? Magari gli diciamo di fermarsi e contare
fino a 1000?-
-Invece di dire idiozie corri Sirian, io cerco di rallentarli un po’.-
-Fratellone!-
-Kes! Dobbiamo restare uniti.- Disse Sirea fermandosi.
- Correte!!!! Svelti!!! Io Arrivo subito.-
Si abbasso è appoggiò una mano sul terreno. La magia Quake fermò un gruppetto di
Soldier che li avevano quasi raggiunti, poi corse via raggiungendo i compagni.
Arrivarono nei pressi delle rapide di un fiume.
- E ora? Ci facciamo spuntare le ali?- si chiese Sirian.
-Usiamo Leviathan Kes! E scendiamo lungo il fiume!-disse Sirea stupendo i
ragazzi.
Kes la guardò soddisfatto e sorrise- Però, ottima Idea!-
Evocò velocemente il serpente marino, i Cetra vi salirono sopra, ma non fecero
in tempo a fuggire lungo le rapide che un drappello di Soldier Si avventò su di
loro. Puntarono le armi contro Leviathan che svanì.
I ragazzi precipitarono nelle rapide del fiume, le acque li travolsero
trascinandoli via.
Victor passava in rassegna i Soldier, schierati davanti a lui.
-Siete degli stupidi!! Non vi avevo forse detto che andavano catturati
vivi?Andate a seguire il corso dl fiume, magari qualcuno è rimasto vivo!-
I Soldier ruppero le file e corsero ad eseguire gli ordini.
Victor si accese una sigaretta e si appoggiò ad un albero a fumare.
-Allora Rail?-
Rail scese giù dall’albero e prese la sigaretta del suo capo facendo qualche
tiro.
-Sono riuscito a recuperare solo la bambina eccola lì.-
Indicò col capo un ramo dell’albero, la bambina aveva polsi e caviglie legati ed
era svenuta.
-Rail, per la miseria le hai fatto qualcosa?-
-Non ti preoccupare Boss, non mi interesano le bambinette. È svenuta per la
caduta nel fiume ma sta benissimo, almeno finchè il doc non inizierà a fare i
suoi esperimenti..-
-Non è affar nostro ciò che fa quel pazzo di Hojo, noi dobbiamo solo catturarli,
gli altri?-
-Penso che siano vivi.-
Restituì a Victor la sigaretta.
-Vado a cercarli Boss.-
Kes aprì gli occhi, china su di Lui c’era Sirea che lo osservava preoccupata,
appena vide che il ragazzo si era svegliato lo abbracciò scoppiando a piangere.
-Meno male sei vivo!!!-
-Sto bene Sirea.-
Sirian si avvicinò ai due.
-A quanto pare o hai la pellaccia dura, o Sirea è davvero brava con le magia
bianca o tutte e tue insieme.-
-Perché?-
-Perché dice pure! Quando precipitavamo dalla cascata sei andato a sbattere
contro una roccia e quando ti abbiamo portato sulla riva non respiravi quasi
più.-
Kes si alzò a sedere notò che aveva delle profonde cicatrice sul petto, era un
miracolo se era vivo, Sirea doveva davvero avere una forza magica spaventosa per
essere riuscita a salvarlo con quelle ferite. Era davvero l’unica speranza per
il Pianeta.
-E Liz? Dov’è?-
I due si abbassarono lo sguardo.
-Non l’abbiamo trovata…-
-Forse è stata trascinata via dalla corrente, non abbiamo trovato nessuna
traccia di lei.-
Un Soldier Sbucò dai cespugli,, Sirian lo uccise con un colpo di spada, Mentre
Sirea aiutava Kes a rialzarsi.
-Guarda guarda… eccovi qui.-
I Cetra si voltarono. Rail era in piedi su un ramo di un albero ad osservarli a
braccia conserte.
-E tu chi sei?- Domandò Sirian mettendosi in guardia.
-Sono un cacciatore e voi siete le mie prede, ah se cercate la bambina, è gia un
mio trofeo!-
-BASTARDO! L’hai uccisa?-
-Certo, non ci serve di certo una bambina…piuttosto voi…vi vorrebbero vivi, ma
sapete durante la battaglia può sempre capitare qualche incidente… e anche solo
due di voi andrebbero bene.-
-Maledetto!-
Ddunque…la donna direi di lasciarla viva per la riproduzione degli esemplari
sapete, quindi potrei anche uccidere uno di voi…tsk tsk due uomini e una sola
donna, potreste mettervi a litigare per lei, meglio uccidere qualcuno subito.-
Sfoderò i pugnali e si lanciò su Kes, che ancora non si era ripreso del tutto
dalle ferite. Sirian però si frappose a lui e fermò con la spada i pugnali.
- Vorrei battermi con il tuo amico pivellino…-
- Pivellino, ti dimostrerò che mi stai sottovalutando..-
La spada del ragazzo si illuminò di un blu intensissimo e si copri di ghiaccio
dalle punte acuminate.
-Che bel trucchetto...! Sembra interessante!-
Iniziarono a duellare, Rail stava studiando l’avversario, voleva capire le vere
potenzialità della nuova arma e schivava gli attacchi.
Sirian tirò un fendente a gran velocità che Rail riuscì a schivare all’ultimo
momento abbassandosi di scatto.
L’albero che era dietro di lui venne tranciato in due come se fosse un filo
d’erba.
-Però davvero forte come giocattolo.- si complimentò Rail, -Devo dire che ti
avevo davvero sottovalutato. Sarà un piacere battermi con te.-
- Benissimo, allora cominciamo a fare sul serio.- Sirian evocò Shiva che colse
Rail di sorpresa investendolo con la sua polvere di diamanti.
-Presto fuggite voi.-
Kes non se lo fece ripetere, afferrò Sirea e prese a correre.
Rail si riazò, era riuscito in parte ad evitare l’attacco di Shiva ma non ne era
uscito indenne. Evoco una magia Firaga su ogni pugnale e si avvento sul nemico-
- Devo dire che sei davvero tosto, voglio conservare la tua testa sotto vetro
per non scordarmi di te dopo che sarai morto.-
- Grazie per i complimenti umano, nemmeno tu sei male, stai resistendo a un
Cetra da solo.-
-Diciamo che non sono perfettamente umano, ho qualche radiazione Mako.-
-L’energia del Pianeta.-
-Già, allora mi vuoi dire il tuo nome?-
Rail riuscì a imprimere un lungo taglio profondo sul viso di Sirian.
-Sirian, mi chiamo Sirian e tu umano?-
-Rail, e sono un Turk.-
- Ora smettiamo di cianciare e concentriamoci sulla battaglia.-
-Come sei scorbutico cercavo solo di intavolare una discussione con te.-
Intanto Sirea e Kes correvano via.
-Dobbiamo aiutare Sirian.-
-No dobbiamo fuggire, devo portarti in salvo ad ogni costo.-
-Cosa? Che vuoi dire.-
-Tu sei l’unica che può evocare Holy, il capo villaggio mi ha ordinato di
portarti insalvo ad ogni costo perché tu seo l’unica speranza per il Pianeta in
caso si risvegliasse la Creatura.-
-Ma cosa dici Kes, io …io non ne sono capace.-
-Si che lo sei, invece, Sei riuscita a salvarmi nonostante fossi praticamente
già morto, chiunque sarebbe morto con queste ferite.-
-Ma io…-
Kes spinse a terra la ragazza. Una magia Idro si schiantò contro un albero li
vicino.
-Tranquillo, non voglio uccidervi, per quanto riguarda il vostro amico invece
temo che non ci siano speranze, Ormai Rail ci ha preso troppo gusto, non
smetterà di combattere se non quando l’avrà ucciso.-
-Cosa volete da noi? Perché ci date la caccia così spietatamente.-
-Bhe il nostro capo vuole studiare la fonte del vostro potere per creare dei
soldati perfetti… e ci sevono delle cavie per gli esperimenti.-
-Siete dei maledetti, se continuate su questa strada il Pianeta vi si rivolterà
contro!-
- Il Pianeta? Mha puo darsi, cmq vi conviene arrendervi e seguirmi.-
-Dovrai batterci.-
-Perché non capita mai che qualcuno si arrenda?-
Estrasse la mazza di ferro e si preparò a battersi.
Sirian si rialzo, aveva numerose ferite ed era esausto, con una mano si
stringeva una ferita al braccio. Rail che si reggeva a un albero non stava
meglio di lui.
- Però.. anf anf.. pivellino sei davvero forte.. anf anf.-
- Nemmeno tu anf anf sei malaccio per essere un umano.-
-Già, a quanto pare siamo arrivati alla resa dei conti vero? È ora abbiamo
l’ultimo colpo in canna.-
- Non capisco del tutto ma credo di aver afferrato il concetto-
-Bha vedi troppi pochi film ragazzino! Avanti allora e che vinca il migliore…
-Cioè io!-
-Vorrai dire Io!
Si lanciarono all’unisono all’attacco, la spada di Sirian trapassò il ragazzo,
ma i pugnali del Turk fevero altrettanto con il Cetra.
-A quanto pare ci toccherà andare via insieme, mi dispiace solo di non avere una
sigaretta con cui fare qualche tiro.-
-Mi sarebbe piaciuto provare questa decantata sigaretta… ne parlano molti
uomini.-
-Ti assicuro che è favolosa.-
I due cascarono a terra morti.
-Sirian!!! NOOOO!!-
- A quanto pare il tuo amico è morto. – disse Victor.
-Anche il tuo amico!-
-Già, ma è così che lui avrebbe voluto morire.-
-E ora preparati a raggiungerlo al Lifestreaam!-
Una sciabola era comparsa nelle sue mani fatta di pura energia.
-E quella che razza di arma è?-
-Una sciabola fatta di fulmini… -
Victor gettò via la mazza.- A quanto pare con te dovrò usare questa.-
Estrasse un cilindro di circa 30 cm che portava appeso alla cintura, premette un
pulsante e da essa partirono due raggi verdi a formare una sorta di lancia
laser.
-E quella?-
-Un nuovo giocattolo della Shinra, è fatta di pura energia Mako.
Le due armi presero a scontrarsi accanitamente, i duellanti erano entrambi molto
forti. Si susseguivano colpi su colpi. Un colpo di lancia tagliò delle ciocche
di capelli di Kes.
L’elastico che li teneva legati si ruppé e i capelli, lunghi fino alle spalle,
svolazzarono liberi.
Un colpo ando a segno colpendo Kes al fianco.
-KES!!!-
La ragazza corse verso di lui. Ma Kes la fermò –Non avvicinarti Sirea!Scappa!!-
-NO!!-
-Non dire idiozie fuggi, devi scappare via!-
-NO!! Io non mi muovo senza di te!-
Il Cetra continua a battersi con Victor. Un altro colpo andò a segno stavolta
alla gamba.
-E siamo a due, mai distrarsi.-
Dei Soldier erano sopraggiunti nel luogo del duello.
-SIREA!!-
La ragazza si mise in posizione di guardia tirando fuori l’asta che usava per
fare le magie evocative, tirò fuori una materia rossa ed evoco Titan
sconfiggendo i Soldier.
-Però forte, non l’avevo mai usata…grazie Sirian…-
Kes tirò un sospiro di sollievo a vedere la scena, poi si girò verso il suo
avversario e evocò Bahamutj che lanciò un Megaflare contro il Turk che lo
schivò.
-Non basta un evocazione per finirmi. AHHH-
La sciabola del Cetra usciva dal suo torace.
-Lo si che non serviva a sconfiggerti, ma a distrarti.-
Il corpo del Turk si accasciò a terra senza vita. Kes caddè in ginocchio accanto
a lui mentre la sciabola svaniva dalle sue mani ci voleva un alta concentrazione
concentrare così il potere di Ramut.
Sirea accorse da lui.
-Kes tutto bene?-
-Si, ma ora devi andare anf .-
-Devo andare? Dobbiamo andare!-
- Non credo di farcela a scappare velocemente.-
-Io non mi muovo senza di te.-
Lo aiutò a rialzarsi e riavviarono verso il limitare della foresta.
-Lasciamo qui Sirea!
-Non se ne parla.
In quel momento sentirono un suono familiare, il verso di un chocobo.
Sirea lo richiamò a sé. I ragazzi vi salirono a bordo e si diressero verso il
cratere della creatura.
Li riuscirono a vivere in pace e poco dopo nacque anche una bambina che
chiamarono Ifalma ,a questa è un'altra storia...
FINE