UN DOLCE RITORNO
di Riccardo T.
Un ragazzo biondo se ne stava seduto su una collina, guardando due enormi
cascate color arcobaleno cadere in un'immensa valle fiorita. Stava fischiettando
un triste motivetto e vedeva ovunque dei lunioli volargli intorno. Di colpo però
alle sue spalle apparve un ragazzino vestito di una tunica viola con il
cappuccio calato sul viso. Il ragazzo riconobbe subito il bambino, compagno di
tanti giorni nella sua città natale, Zanarkand.
“Qualcuno ha bisogno di te in un posto lontano…” gli disse il bambino.
“Che vuoi faccia? Sono uno spirito adesso, come posso aiutare qualcuno?”
“Anche se sei nell’Oltremondo, non significa che tu non puoi fare qualcosa…”
“Anche se volessi, non potrei far nulla!”
“Fai come vuoi... una persona a cui tieni ha bisogno di te...” e il bambino
corse via.
“Aspetta! Chi ha bisogno di me?” e il ragazzo iniziò ad inseguire il bambino per
il prato ai piedi della collina.
Il bambino però fu troppo veloce e seminò il ragazzo. Il giovane si ritrovò in
un luogo buio ed estremamente freddo, che non aveva mai visto da quando si
trovava nell’Oltremondo.
“Dove mi avrà mai portato quel bambino? Non ci sono mai stato...”
Di colpo apparve un lampo di luce che continuava a muoversi e il ragazzo sentì
una voce troppo familiare, che non avrebbe mai dimenticato: “Dove sono? Ehi!”
Corse verso il raggio di luce e vide una ragazza con una lunga treccia vestita
in un modo strano e che non riuscì a riconoscere da dove si trovava. Decise
allora di avvicinarsi per vedere meglio.
“Forse è una ragazza appena trapassata che non sa dove si trova...” pensò il
ragazzo e le si avvicino, ma quando le fu vicino la riconobbe: anche se aveva
cambiato abito era sempre la stessa ragazza di cui si era innamorato, Yuna.
“No, non può essere... Non può essere morta...” e si fermò.
“Sono tutta sola. Non ho nessuno. Perché non sei qui con me?”
“Non è morta, mi avrebbe visto...” e decise di fare qualcosa per proteggere il
suo amore.
Respirò a fondo e fischiò con tutto il fiato che aveva in corpo.
“Dove sei?” chiese allarmata Yuna.
Un altro fischio e Yuna chiese: “Sei tu?”
Di colpo il ragazzo vide attorno a se una luce, che non aveva mai visto prima e
che aveva attirato l’attenzione di Yuna che iniziò a seguirlo.
“Aspetta!”
Tidus voleva accompagnarla nell’Oltremondo per stare per sempre con lei, ma capì
che lei doveva vivere la sua vita, anche senza di lui e la riaccompagnò al mondo
di Spira a malincuore.
Quando la vide sparire nell’ombra, si sentì morire.
“Perché non posso tenerla con me? Mi manca molto e non lo sa nemmeno! Voglio
tenerla di nuovo tra le mie braccia almeno per un po'! Perché?”
Senza accorgersene Tidus era tornato nel prato fiorito, dove vide suo padre e
sua madre stretti felicemente l’uno all’altra. I suoi genitori quando lo videro
gli chiesero: “Cosa ti turba, figliolo? Non ti avevamo mai visto così triste da
quando siamo qui!”
“Ho appena rivisto Yuna. Mi sono ricordato di quanto mi manca...”
“Ti capisco figliolo, ma non puoi fare nulla. Lei è viva, mentre tu sei qui con
tutti noi. Dovrai aspettarla per molto ancora...”
“Non è giusto!Io voglio stare con lei...”
”Ma che ci faceva quaggiù, comunque?” chiese Braska, il padre di Yuna.
“Grandi cambiamenti avvengono su Spira...” disse l'Intercessore che era il
bambino che aveva guidato Tidus da Yuna.
“Che cambiamenti?” chiese Auron.
“Pericolosi...” disse l’Intercessore e scomparve, lasciando tutti confusi e
smarriti.
Dopo pochi giorni l’Oltremondo era in subbuglio: persone vive erano entrate nei
luoghi riservati ai morti di Spira.
“Come hanno fatto ad entrare? Chi sono?” chiese Jecht all'Intercessore.
“Sono Yuna e dei suoi amici che cercano di distruggere Vegnagun, la macchina che
si è nascosta qui.”
“Dobbiamo aiutare Yuna a sconfiggere quel mostro!”
“Certo, ma non dovete farvi vedere per nessun motivo, altrimenti questo luogo
sarà in pericolo…”
“Perché?” domandò Braska.
“Perché se sapessero che qui possono incontrare le anime dei morti, questo luogo
non sarebbe più l’ideale per il nostro riposo eterno. Tutti verrebbero qui per
incontrare i morti a loro cari e così i vivi non vivrebbero più la loro vita
come dovrebbero!”
“Ma allora non dovremmo chiudere l’ingresso a Guadosalam?” chiese la madre di
Yuna.
“Non è la stessa cosa: lì si vedono solo i ricordi dei defunti creati dai
lunioli, ma qui si vedono le vere anime…”
“Ho capito, andiamo ad aiutare Yuna in questa battaglia... ma non ditelo a Tidus;
se la rivedesse ancora, soffrirebbe troppo...” disse Jecht.
“Andiamo!!!”
E il gruppo andò nel luogo dove Yuna stava affrontando Vegnagun e Shuyin. Tidus
intanto era in disparte a pensare a Yuna e a quanto avrebbe dovuto aspettare per
rivederla.
Dopo la battaglia, l'Intercessore decise di fare una regalo a Yuna. Le chiese:
“Grazie per aver salvato di nuovo Spira, grande invocatrice. Noi intercessori
abbiamo deciso di farti un regalo. Scegli quello che vuoi, ma con attenzione.”
“Vorrei rivederlo e stare sempre con lui” disse Yuna.
“Vedrò cosa posso fare!” disse l’Intercessore, e scomparve.
Riapparve subito alle spalle di Tidus e gli chiese: “Come stai?”
“Come vuoi che stia? Male! Non la rivedrò mai più!”
“Chi lo dice?”
“Cosa?”
“Vuoi tornare da lei?”
“Hai qualche dubbio?”
“Allora che aspetti?”
“Non so come andarmene!”
“Chiudi gli occhi... pensa a Yuna con tutto te stesso…”
Tidus chiuse gli occhi e pensò intensamente a Yuna, a quando l'aveva vista per
la prima volta a Besaid e a quando l’aveva baciata alla fonte di Macalania. Di
colpo si sentì trasportare via come una piuma al vento e così se ne andò dall'Oltremondo…
Quando riprese i sensi Tidus era rannicchiato nell'acqua. Si stiracchiò e aprì
finalmente gli occhi sul mondo reale dei vivi. Riemerse subito e capì di essere
a Besaid. Fischiò subito e nuotò veloce verso l'isola di Wakka.
“Chissà come sta quel matto di Wakka. Avrà ancora il ciuffo per aria e se lo
sarà finalmente tagliato? E Rikku? Sarà sempre la solita o in questi due anni
sarà diventata come Lulu come voleva una volta? Kimahri sarà sempre il solito
musone? E Lulu avrà imparato a ridere un po' di più?”
Pensando a queste cose arrivò alla spiaggia e guardò il sole. Era tutto così
diverso dall'Oltremondo, così vivo…
D'un tratto un rumore fortissimo arrivò dal cielo e guardò in su: era
un’aeronave, diversa da quella di Cid, ma sempre un’aeronave! Atterrò così
vicino a Tidus che quasi rischiò di investirlo. Dall'aeronave saltò giù Yuna,
che corse subito da Tidus e i due si riabbracciarono finalmente dopo due lunghi
anni.
“Sei tornato! Sei tornato!”
“Sono tornato a casa!”
“Sì, a casa” e i due innamorati si baciarono.
Finalmente due ragazzi che si erano amati così tanto da sconfiggere col loro
amore persino la morte si erano riuniti in un abbraccio che sembrava
interminabile e che non avrebbero mai sciolto per niente al mondo.
FINE