NESSUN RIMPIANTO - di "Veronica" 

   Mezzanotte passata. Il cielo era pieno di stelle e le luci del Garden diffondevano un’atmosfera argentea nella "Zona segreta" del centro di addestramento. Squall e Quistis erano affacciati al terrazzo. <<Perché mi hai portato qui? C’è qualcosa di cui vuoi parlarmi?>> aveva chiesto Quistis. Squall si era girato verso di lei, sorridendo. <<Si sta così bene qui. Volevo solamente passare un po’ di tempo con te>> <<Con me? Ma…Rinoa è d’accordo?>> <<Ti prego, non parliamo di Rinoa adesso. In questo momento esistiamo solo tu ed io>> e, dicendo questo, si era avvicinato a lei, guardandola con quegli occhi color del mare e con quell’ espressione di fronte a cui Quistis ogni volta si sentiva struggere. Le aveva accarezzato le guance e posato dolcemente le labbra sulle sue, abbracciandola. Quistis aveva sentito il suo cuore che cominciava a battere…bum…bum…bum…toc…toc………toc toc??!! <<Professoressa Trepe? Si era addormentata?>>. Quistis vide il preside Cid entrare in classe dopo aver bussato alla porta senza ricevere risposta. <<Cosa ci fa ancora in aula? Se non sbaglio la sua lezione è finita già da mezz’ora. Se è stanca può andare a riposare in camera sua…>>. Quistis impiegò un po’ di tempo prima di fare mente locale e accorgersi che si era addormentata appoggiata alla cattedra. <<Oh, mi scusi, preside, ma…ero talmente esausta che sono crollata senza rendermene conto>> aveva balbettato, tentando di ricomporsi. <<Farebbe bene a riguardarsi, Quistis. Mi ha detto la dottoressa Kadowaki che in questi giorni ha avuto spesso dei cali di pressione e che le è sembrata un po’ sotto stress. Mi raccomando, non voglio che ciò influenzi la sua salute e il suo rendimento>> <<Farò il possibile, signore>> rispose la ragazza, mentre il preside usciva dall’aula. E’ successo di nuovo, pensò. In quella settimana era già la terza volta che sognava la solita scena. E non riusciva a togliersi Squall dalla mente. Stava diventando un’ossessione, non riusciva più a concentrarsi nemmeno sul suo lavoro. "E’ l’ora di farla finita. Queste fantasie mi faranno impazzire…"

   Le matricole erano riunite nella hall del Garden, un po’ impaurite e un po’ curiose di quel posto nuovo che scrutavano con timide occhiate. Squall, Rinoa, Selphie, Zell, Irvine e Quistis gli facevano da guida e provavano a rispondere alle loro domande. Zell aveva iniziato una simulazione di combattimento già da un quarto d’ora, sfoggiando tutta la sua agilità davanti agli occhi incantati dei ragazzini, e sembrava non avere nessuna intenzione di tagliarla corta. Intanto, qualcun altro, cercava di ammazzare il tempo in modo diverso…<<Dai, Squall, un altro bacetto…e dai! Non dirmi che ti vergogni!>>. Quistis era già da qualche minuto che tentava di trattenersi, poi esplose: <<Adesso basta! Ma insomma vi rendete conto che non è proprio il caso di scambiarsi effusioni davanti ad un gruppo di matricole? Bell’esempio di comportamento che gli state dando!>> <<Ma Quistis>> si difese Rinoa <<Gli ho solo dato un bacetto innocente sulla guancia…Non credo si scandalizzi nessuno!>> <<Già>> aggiunse Squall <<Non capisco perché vieni a sgridare noi quando quei due lì davanti sembrano girare un film a luci rosse!>>. Quistis girò la testa: Irvine e Selphie erano praticamente sdraiati sulla panchina della hall in atteggiamenti…come dire…non troppo casti…<<Vuoi spiegarmi perché a loro non hai mai niente da dire?>> brontolò Squall un po’ scocciato. <<Potrebbero anche spogliarsi in pubblico, tanto tu non te ne accorgeresti, essendo sempre occupata a riprendere me e Rinoa anche se solo ci prendiamo per mano. Io non credo che le matricole…>>. Ma quali matricole, pensò Quistis. Quella delle matricole era solo un’altra, squallida scusa. Ogni volta che vedeva Squall e Rinoa in atteggiamenti da innamorati avrebbe voluto sprofondare. Soprattutto allora che aveva fatto una pessima figura non accorgendosi di Irvine e Selphie. <<Irvine, ti prego, cerca di contenerti…>> tentò di riparare. Ma ormai si era accorta di essere stata proprio una stupida.

   <<Sono proprio una stupida!>> urlò Quistis mentre gli occhi le si riempivano di lacrime e il mascara le colava sulle guance. Shu le mise una mano sulle spalle e le porse un fazzoletto. <<Quistis, non vedi che così ti stai distruggendo?>> <<Ma Shu! Non capisci che non mi è affatto passata? Ho cercato in tutti i modi di convincermi che era finita e credevo di esserci riuscita…e invece mi sto rendendo conto che sono ancora innamorata di lui…>> <<Ma questo non è amore, amica mia! Questa è una tua fissazione che hai da quando eri sua insegnante e devi togliertela dalla testa!>> <<Lo so, lo so, ma è più forte di me, non ci riesco! Continuo a immaginare cosa sarebbe successo tra noi se…se…>> <<Se Squall non avesse mai incontrato Rinoa, è questo che vuoi dire, vero?>>. Quistis si lasciò cadere sul letto della sua camera, guardando il soffitto. <<Ormai ero così vicina a lui. Mi ero anche dimessa dall’incarico di insegnante perché non volevo che lui mi vedesse soltanto come la sua professoressa…Ma poi, da quella dannata missione a Timber…anzi no, dalla festa dei SeeD…>> <<Quistis, devi fartene una ragione. Non si può cambiare il passato, lo sai bene. Il destino ha voluto che lui e Rinoa si incontrassero e adesso tu ti rifiuti di accettarlo perché non puoi più averlo tutto per te. Ma ripeto, non puoi continuare a tormentarti così!>> <<E che cosa posso fare allora, eh? Vado da Squall e gli dico: "Oh, guarda, sono innamorata pazza di te da quando eri mio studente!">> <<Beh, sempre meglio che chiuderti in camera a piangere dalla mattina alla sera! Comunque il legame tra Squall e Rinoa è più forte che mai, quindi non sprecare la tua vita aspettando che si lascino!>>.

   Quistis decise di distrarsi un po’, di andare al centro di addestramento sperando che, combattendo, tutti questi pensieri le avrebbero dato tregua. Varcò l’ingresso e sentì una voce familiare che proveniva da qualche metro più in là. <<Beccati questo, brutto mostro da quattro soldi! Ti ho distrutto finalmente!>>. Seifer si stava accanendo senza pietà contro un Grat ormai straziato. Si accorse della ragazza che se ne stava impalata con lo sguardo perso nel vuoto. <<Toh, guarda chi si vede, la bella maestrina!>> disse mentre le si avvicinava con in spalla il suo Hyperion. <<Ehi, ma…sbaglio o hai gli occhi rossi? Non dirmi che hai pianto!>>. Quistis abbassò lo sguardo. <<Non sono affari che ti riguardano, Seifer!>> <<Come no, visto che sicuramente c’entra qualcosa il mio caro amico Squall!>> disse ironicamente Seifer. <<Ma cosa ti salta in mente!>> brontolò Quistis, a metà tra il seccato e l’imbarazzato. <<Andiamo, prof! Si vede lontano un miglio. E poi nessun altro riuscirebbe a ridurre in questo stato una come te!>>. "Oh, santo cielo!" pensò Quistis "dov’è finito il mio orgoglio? Che fine farà la mia reputazione?" e scoppiò a piangere, non riuscendo a trattenersi. <<Ma guarda cosa mi tocca vedere. La mia ex-prof che piange per il mio ex-peggior nemico!>>. Dopo un momento di silenzio, Seifer disse: <<Senti, Quistis. Forse posso fare qualcosa per te>>. Quistis alzò gli occhi, tentando con una mano di asciugarsi le lacrime. <<Non c’è proprio niente che puoi fare, Seifer, nessuno può fare niente per me!>> <<E invece io ho un piano…>>. Quistis guardò Seifer di traverso: non le piaceva quando diceva così. <<Ascolta. L’unico modo affinchè tu possa avere Squall è togliere di mezzo Rinoa, no?>>. Quistis spalancò gli occhi e sembrò sbiancare in volto. <<Ehi, ehi, tranquilla! Guarda che non ti sto mica consigliando di commettere un delitto passionale! Forse mi sono spiegato male. Vedi, basterebbe distrarre un po’ Rinoa e così tu potresti parlare con lui, magari capire se tra voi potrebbe ancora nascere qualcosa o se invece non c’è veramente niente da fare>> <<E’ impossibile! Quei due sono costantemente appiccicati!>> <<Donna di poca fede! E io che ci sto a fare scusa? Ci penso io a Rinoa. E se tutto va bene ci sta anche che alla fine io me la possa riprendere e che tu riesca a conquistare il tuo Squall >>. E ti pareva: Seifer non faceva mai niente per niente. Quistis riflettè sulla proposta. Lei non voleva affatto creare scompiglio tra i due, ma in qualche modo doveva capire se tra lei e Squall ci sarebbe mai stato qualcosa. Non sapeva se avrebbe potuto fidarsi di Seifer, ma il suo istinto la spinse ad accettare. Già, l’istinto di sopravvivenza, visto che se non avesse fatto qualcosa tra poco sarebbe morta di esaurimento nervoso…

   Dormitorio del Garden, ore 9.30 di mattina. Seifer passò davanti alla camera di Squall. Alla porta era attaccato un biglietto:

"Buongiorno, tesoro! Devi essere già andato ad allenarti e perciò ti lascio questo messaggio: volevo dirti che per stasera ho prenotato in quel ristorantino a Deling-City, ti ricordi? Quello dove avevi promesso di portarmi! Ti aspetto alle 6 nella hall, non fare tardi eh! Un bacio, Rinoa.

PS - Ah, ti avevo detto che ti amo?"

<<Molto, molto bene>> disse Seifer fra se mentre strappava il foglio dalla porta e lo accartocciava tra le mani. <<Non poteva esserci occasione migliore…>>

Corridoio del dormitorio, ore 5 di pomeriggio. Squall e Zell tornavano esausti dal centro di addestramento. <<Cavolo! Che faticaccia!>> si lamentò Zell, tentando di trascinare le sue membra stanche fino in camera. <<Ma chi ce l’ha fatto fare di passare una giornata a distruggerci così?>> <<E invece dovevamo farlo, Zell, eravamo troppo fuori allenamento. Comunque adesso ho intenzione di dormire almeno per un paio d’ore>> disse Squall aprendo la porta della sua stanza <<Che nessuno mi disturbi!>>

<<Cosa hai fatto? Ma tu devi essere completamente pazzo!>> urlò Quistis toccandosi la fronte. <<Io non volevo questo, hai capito?! Non ti ho chiesto di imbrogliarli! Così non è giusto!>> <<Dai, ora calmati! Non c’è trucco e non c’è inganno, le cose andranno come dovranno andare. Per una volta fidati, no?>> <<No Seifer, non ci siamo capiti per niente! Adesso tu vai da Squall e gli dici…>> <<Mi dispiace, ma ormai facciamo come dico io. Vedrai, dopo stasera mi ringrazierai!>>

Hall del Garden, ore 6.30 di pomeriggio. Rinoa aspettava impaziente con un abito da sera nero ed un umore dello stesso colore. <<Ehi Rinoa>> disse Seifer passando "casualmente" di lì. <<Dove vai così elegante?>> <<Dove vado? Piuttosto dove DOVEVO andare!>> rispose Rinoa arrabbiata <<Avevo fissato con Squall di andare a cena fuori stasera, ma mi hanno appena detto che il signorino ha preferito andare a dormire! Che bastardo…Mi ha dato buca!>>. Seifer allora capì che era il suo momento e, molto indifferentemente, gli chiese se voleva che l’accompagnasse lui. Rinoa rimase un po’ indecisa in cerca di una scusa, poi cedette: <<Ma sì, buona idea! Gli sta proprio bene a quell’insensibile di Squall!>>.

   Mensa del Garden, ore 8 di sera. Squall vagava un po’ indeciso tra i tavolini in cerca della sua ragazza. <<Quistis, non è che per caso hai visto Rinoa? E’ tutto il giorno che non ho sue notizie>> <<Io? N-no, non l’ho vista…>>. Ecco, pensò. Qui c’era sicuramente lo zampino di Seifer. Che doveva fare adesso? <<Ehi Squall! Stavi cercando Rinoa?>>. Selphie si era avvicinata sentendo la conversazione. <<Sì. Ti prego dimmi dov’è se lo sai!>> <<Veramente…l’ho vista che usciva dal Garden con Seifer. Credo che andassero a cena fuori>> <<COSA?! Ma non è possibile…Non posso credere che…>>

   Terrazzo del Garden, mezzanotte. Quistis continuava a ripetersi che quello che stava succedendo non era affatto giusto. Shu aveva detto che non si può cambiare il passato, e quindi non aveva senso immaginarlo diversamente. E, pensandoci bene, se Squall non avesse mai incontrato Rinoa, forse sarebbe stata ancora lei la persona a lui più vicina, ma…si sarebbe mai aperto con i suoi amici come fa adesso? Avrebbe mai provato l’amore vero per una ragazza? No, probabilmente non sarebbe affatto cambiato, sarebbe ancora il solito "Lupo solitario". Per lui Rinoa era stata una vera benedizione. Ed ora era giusto distruggere tutto questo? Squall la raggiunse sul balcone con le lacrime agli occhi. <<Quistis…Rinoa e Seifer…>>. Quistis si girò verso di lui. <<Cos’è successo?>> << Li ho visti rientrare al Garden…Rinoa sembrava aver bevuto un po’ e non faceva che ripetere quanto si era divertita e quanto era stata bene con lui questa sera…stavano andando verso la camera di Seifer…>> e, dicendo questo, scoppiò a piangere gettandosi tra le braccia di Quistis. <<Solo tu puoi capire cosa provo…stringimi ti prego!>>. Quistis non riusciva a crederci. Era lì, sotto le stelle, con il suo Squall abbracciato a lei…sembrava quasi la scena del sogno. Gli accarezzò dolcemente i capelli. Come voleva bene a quel ragazzo! Forse non sapeva neanche lei quanto. Ma proprio per questo capì che l’unica cosa che voleva in quel momento era che lui fosse felice. Con la persona giusta. <<Squall>> disse interrompendo quell’attimo che le parve essere durato un’eternità <<Come puoi stare qui a piangere? Vai a riprenderti Rinoa, corri! Vedrai che c’è stato sicuramente un terribile equivoco…>>. Squall annuì e le chiese di accompagnarlo.

<<E tu che ci fai qui?>> chiese Seifer aprendo la porta e vedendo Squall precipitarsi vicino a Rinoa per chiederle spiegazioni. Quistis se ne stava in un angolo a guardare i due che si chiarivano. Seifer parve piuttosto seccato dell’irruzione. <<Ma dico…cosa ti è saltato in testa? Proprio sul più bello…>> <<Mi dispiace. Sto solo facendo ciò che è meglio per la persona a cui tengo più di ogni altra cosa!>>.

   La mattina seguente la hall del Garden era piena delle matricole del secondo turno, accompagnate come sempre dai nostri 6 eroi. E naturalmente Squall e Rinoa non si staccavano un minuto. Una matricola alzò la mano e chiese: <<Mi scusi, comandante Squall! Ma lei e Rinoa siete fidanzati, vero?>>. Squall rimase un po’ imbarazzato, diventando più rosso di un pomodoro e non riuscendo a spiccicare parola. <<Ti risponderò io alla domanda>> disse Quistis a voce alta. <<Per chi ancora non lo sapesse, Squall e Rinoa sono la coppia più innamorata e unita del Garden. Devo dire che sono il vero pilastro della nostra accademia e ammirati da tutti gli studenti!>>. Detto questo, il gruppo di ragazzini cominciò ad applaudire ai due fidanzati, mentre Squall si avvicinò a Quistis e ammise: <<Grazie, sei proprio un’amica speciale!>>

   Mensa del Garden, ora di pranzo. Quistis era seduta ad un tavolino, da sola. Si sentiva come liberata da un peso che per troppo tempo l’aveva soffocata. E non aveva nessun rimpianto per aver mandato a monte i programmi della sera precedente. Anzi, al momento si sentiva pienamente realizzata di ciò che aveva: un lavoro che le era sempre piaciuto e degli amici meravigliosi. Cosa poteva desiderare di più? <<Mi scusi, prof. Trepe…posso sedermi qui con lei?>>. Un ragazzo si era avvicinato timidamente al suo tavolo. <<Ehi…sbaglio o tu sei il famoso "membro n°1" del mio fan club?>> <<Già, sono proprio io… volevo chiederle se posso offrirle qualcosa da bere…>> <<Ok, ma solo se mi darai del tu!>>. Quistis sorrise, rilassata. Forse qualcos’altro di buono poteva ancora arrivare…


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LE STRATEGIE DI ZELL
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