ARRIVEDERCI - di "Minhea"

Immobile.

Il mare era immobile, di una meravigliosa fissità azzurra e argento.

Come gli occhi del ragazzo con la canna da pesca in mano, bellissimi occhi liquidi come l’acqua.

Seduto sul molo di Balamb, Seifer pescava.

Era assorto nei suoi pensieri, il suo sguardo si posava sul galleggiante rosso e poi sulle impercettibili increspature del mare, che il sole accendeva di brevi riflessi abbaglianti.

Il mare di Balamb, il più bello del mondo…

Quella vista ipnotica lo catturava, lo sciacquio delle onde e il lontano stridio dei gabbiani lo cullava, gli faceva venire sonno.

Fujin e Rajin pescavano in silenzio dietro di lui.

I soli due amici che gli fossero rimasti…

(Oh, AL DIAVOLO, cosa importa?) pensò con un moto di stizza.

(Sto benissimo anche da solo, sono un guerriero addestrato, non ho tempo per le amicizie!

Sono un uomo, IO.

Non mi serve certo la compagnia di quel branco di mocciosi incapaci, buoni soltanto ad eseguire ordini, apatici come morti viven… oddio, quell’esagitato di Zell proprio un morto vivente no… bè, ma comunque completamente svitati.

BAMBINI!

STUPIDI POPPANTI!

Squall l’eroe scontroso e solitario, Quistis la professoressa rompiscatole, Selphie l’invasata, quel gallinaccio di Zell, Irvine il cowboy scemo e donnaiolo.

E Rinoa, quell’ochetta.

IDIOTI!

Non sanno nemmeno cos’è un sogno, non muovono un dito per realizzare nulla, sanno solo dire “agli ordini!”.

Tranne forse Rinoa… lei lottava per i suoi sogni, e io una volta le piacevo per la mia ambizione…

Ma anche lei è come tutte le altre: una ragazzina che non vale nulla.

UNA POVERA STUPIDA, come tutti loro!

CHE BELLA COMPAGNIA!)

Seifer sbuffò come per scacciare una mosca, e tornò a concentrarsi sul galleggiante.

(Loro non mi perdoneranno mai…) pensò a un tratto guardando il suo viso riflesso nell’acqua

(il Garden e il mondo non mi perdoneranno mai…

bah, valgo più di tutti io, posso stare solo anche per sempre!

Quindi lasciamo pure che tutti acclamino Squall, il salvatore del mondo, il grande guerriero!)

Eppure… quando erano piccoli, alla Casa di Pietra, era lui il più forte.

Tutti loro lo rispettavano, lo temevano e lo amavano.

Allora era felice.

E Squall era con lui… era suo amico…

(MA COSA STO PENSANDO?) si disse a un tratto.

(Perché ACCIDENTI continuo a pensare a quel gruppo di stupidi?

Ma i miei sogni di grandezza… tutti infranti.

Mentre Squall, senza inseguirne nessuno, senza ambire a nulla, ha tutto: gli amici, il denaro, la fama, la carica di comandante… e ora è lui il nuovo Cavaliere della Strega.

E diavolo, ha persino la ragazza, un pezzo di ghiaccio insensibile come lui!)

Rinoa… una volta era sua, quella sciocchina tutta mosse e ottimismo con quel ridicolo cane sempre appresso.

(Tanto le donne portano solo guai.)

E in fondo… lei non gli piaceva poi tanto, non gli era mai importato nulla di lei.

(O no?

Forse è lei che non è mai stata innamorata di me…

ANCORA??!) Seifer scosse la testa per liberarsi dal torpore che lo aveva invaso.

(Pescare mi fa proprio male, che razza di pensieri mi vengono in mente?

E perché poi?)

Ma lui… cos’aveva lui ora?

Un Gunblade, qualche soldo, una canna da pesca, Fujin e Rajin.

(Per il grande Hyne, CHE DESOLAZIONE!!!)

E nessuno lo voleva più, tutti lo odiavano ora… forse anche Edea, la Strega, la Madre… SUA madre, che lui amava tanto…

(Madre, perdonami, che cosa ho fatto? Madre, tu mi vuoi ancora bene?)

Una lacrima cadde sullo specchio dell’acqua.

Seifer l’asciugò via con un fulmineo movimento del polso.

(Ma cosa cavolo mi prende oggi?

Sto frignando come una femminuccia…)

Lui era stato il suo cavaliere, LUI, il Cavaliere della Strega, il suo sogno fin da quando era piccolo: essere così potente, difendere la Strega, che tutti amano e temono.

E anche Artemisia era morta ormai, uccisa da quegli incapaci.

(Artemisia…)

Lui si fidava di lei, era pronto a servirla, e lei invece lo aveva usato e manipolato a suo piacimento, e lo avrebbe gettato via come un fazzoletto… lo aveva ingannato!

Come aveva potuto?

(IDIOTA!)

Che stupido, che stupido era stato a farsi prendere in giro così, lui così forte e fiero!

(BASTA!) Seifer si raddrizzò, riprendendo la sua baldanza.

(Chi se ne frega!

Ho commesso un errore, e allora?

Tutti i grandi uomini ne fanno!

E per la  realizzazione di un sogno tutto è concesso!

Ma ora ho imparato la lezione, sarò sempre me stesso, non mi farò mai più manovrare da nessuno, non mi fiderò più di nessuno.

Sarò IO, io e basta, da solo con me stesso.

Solo io… fino alla fine. E forse... forse smetterò anche di sognare.

Dopotutto mi procura solo guai.

E se quei mocciosi mi ostacoleranno ancora io… IO…) Seifer strinse forte il manico della canna da pesca, in un’ impeto di rabbia.

(Mostrerò a tutti loro di cosa sono capace, gliela farò vedere io, ECCO!

Allora vedranno, eccome se vedranno!)

………… Umph… ma cosa vuoi che vedano, poi……… sto diventando ridicolo, pensando a queste cose.)

L’ira di Seifer si placò come un temporale estivo.

Rimase solo quel senso di vuoto…

(Va bene, ne ho abbastanza, adesso BASTA CON QUESTI PENSIERI CRETINI!) urlò nella sua mente, e si concentrò sul luccichio dell’acqua e sul galleggiante rosso.

(Acqua, galleggiante, acqua, galleggiante, acqua, galleggiante…

bravo Seifer, così si fa, basta che per favore non pensi più a nulla.)

All’improvviso un viso sfuocato come quello di un angelo apparve riflesso nell’acqua accanto al suo.

No, non apparve proprio all’improvviso, piuttosto emerse lentamente dall’acqua, come se giungesse dalle profondità del mare.

(COSA DIAVOLO…)

Seifer si irrigidì colto di sorpresa, e i suoi muscoli guizzarono per prepararsi all'attacco.

Ma quel taglio sul volto… quasi come il suo… e quegli occhi grandi, dello stesso colore del mare, come i suoi…

quei capelli lisci e lucenti sul viso...

Allora capì, e si distese mentre sentiva il suono di una voce profonda e molto familiare.

“Ciao Seifer.”

(E adesso ci divertiamo.)

Seifer si alzò con eleganza stiracchiandosi come un felino, poi si girò verso Squall con un movimento fluido e un sorriso ironico.

Con la coda dell’occhio vide Fujin e Rajin che per un attimo si erano girati verso di loro, e ora li osservavano incuriositi, stupiti di vedere Squall lì.

“BUONGIORNO MIO CAPITANO! Sempre più bello e fascinoso, a quanto vedo!

Allora, come sta il nostro eroe mondiale?

E con la tua nuova ragazza? Belle le gioie dell’amore, vero?

E’ un grande onore averti qui!

Cos’è, ti sei stancato di ricevere le ovazioni della folla e vuoi mescolarti ai comuni mortali?” disse sarcastico.

Squall abbozzò a sua volta un sorrisetto velenoso.

“Vedo che occupi bene il tuo tempo.” disse.

(Hai anche imparato a sorridere ora, BASTARDO…)

“Oh, sai com’è” rispose Seifer, “ voi grandissimi guerrieri avete già fatto fuori tutti i cattivi e a me non è rimasto nulla da fare, così ora mi riposo.

Allora, che vuoi?”

“Niente” sorrise ancora di più Squall, e i suoi occhi scintillarono come cristalli di ghiaccio.

“Volevo solo salutarti perché non ci vedremo mai più.

E naturalmente volevo godermi la gioia del vincitore che vede il suo rivale di sempre finalmente sconfitto.”

( ?!? E anche quest’arguzia da dove diavolo ti arriva?!? Squall, Squall… non finisci mai di stupirmi!)

“Bene” rispose con calma Seifer, “spero che tu ora sia soddisfatto.

Felice di averti rivisto, o mio grande e potente rivale vittorioso.

Ora, se non ti dispiace, torno a rilassarmi, quindi levati di torno.

Mi spaventi i pesci.”

Seifer gli voltò le spalle e si sedette a pescare di nuovo.

Squall parlò ancora, e la sua voce suonò sommessa alle orecchie di Seifer.

“Già… in effetti non so bene neanche io perché sono venuto…”

(Oh no, il solito vecchio Squall, sempre indeciso su tutto, che strazio!!!

NON LO SOPPORTO!)

“Sì sì, va bene, come se ti stessi ascoltando” sbadigliò Seifer.

Ci fu un attimo di silenzio.

“Addio Seifer.”

Seifer non rispose.

Aspettò senza girarsi che i passi di Squall sulla passerella di legno del molo svanissero del tutto.

Ricominciò a pensare.

La voce di Squall… quelle ultime due frasi… sembrava quasi che fosse triste, e che il pensiero di non rivedere più Seifer gli dispiacesse.

Bè, che proprio gli dispiacesse magari no, però…

(Ma cos’altro sto pensando, adesso?!?

IO STO USCENDO DI SENNO!)

Sembrava cambiato Squall, era più adulto, più sicuro di sé.

Gli era parso un vero capo, un leader.

Era cresciuto, ormai era un uomo, nonostante il bel visetto appuntito e gli occhioni da bimbo, e il fatto che di altezza gli arrivasse al naso.

Seifer sfiorò con un dito la cicatrice sulla sua fronte, e ripensò con nostalgia al loro duello.

Con che furia si erano battuti!

Rivide Squall seduto nella polvere, col sangue che gli gocciolava dal viso ferito fino a terra.

Squall che si rialzava, con un lampo di odio puro e ancestrale negli occhi…

… che correva verso di lui come una furia, col Gunblade che mandava scintille strisciando contro il pietrisco, e lo abbatteva su di lui.

E quell’improvviso dolore bruciante in mezzo alla fronte…

Squall…

quel ragazzino, l’unico in grado di tenergli testa.

L’unico che fosse mai riuscito a ferirlo.

E c’era qualcosa di veramente diverso in lui… nonostante il suo solito sguardo freddo, chiunque avrebbe capito che era innamorato.

Quella luce nuova in fondo agli occhi… forse era lo sguardo di chi è felice e appagato, e ha trovato finalmente ciò che cercava.

E lui, Seifer, l’aveva trovato?

Aveva anche lui quello sguardo?

(Oh, basta con queste sciocchezze!

Invece di questi pensieri deprimenti, PENSA A PESCARE, altrimenti che si mangia?

E a proposito, maledizione, sono qui da ore, ma non abbocca neanche un pesciolino!)

Seifer si era accovacciato sul molo, i tendini tesi e la fronte corrucciata  nella concentrazione, e scrutava l’acqua cristallina con sguardo attento.

“PRESO! EVVIVA!!!”

Si voltò di scatto, sorpreso dalla voce di Rajin che aveva rotto il silenzio.

Ma cos’aveva in mano?

(NON CREDO AI MIEI OCCHI!)

Saltò in piedi per la sorpresa.

Era un pesce enorme!!!

Rajin ballava felice rivolto verso Fujin che lo guardava con aria di compatimento: Rajin riusciva sempre a essere più infantile di un bimbo di pochi anni.

“Fujin, hai visto com’è grosso? Sono stato bravo, vero?”

“ACCIDENTI!” esclamò Seifer con rabbia gettando a terra la canna da pesca.

(Ore e ore qui per niente, e intanto quello scemo pesca una balena!)

“AH AH!” continuò Rajin, piroettando come un perfetto imbecille, “IO ho preso un bel pesce, e Seifer invece non ha pescato neanche una minuscola  SARDINA! Dai amico, non arrabbiarti! E' una questione di talento! AH AH AH!”

(BRUTTO SCIMMIONE, SE TI PRENDO…) pensò Seifer, già pronto alla lotta.

Fujin lo guardò comprensiva alzando le spalle, poi si voltò verso Rajin e lo buttò in acqua con un calcio nel sedere.

“EEEEEEEHIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò Rajin cadendo in acqua con una gran spanciata.

Assieme al pesce, ovviamente. 

(E ti sta bene, TU E IL TUO PESCE!)

Allora Seifer non potè più trattenersi e rise di cuore alzando la testa al cielo, con quel modo così particolare e solo suo.

Ed era proprio tanto che non si faceva una risata così!

Che spasso vedere Rajin cadere in acqua come un sacco di patate! Perfino Fujin rideva!

Seifer la guardò, poi guardò Rajin che piagnucolava in acqua, e pensò con tenerezza ai suoi due amici, che gli erano sempre stati vicini, e quando avevano visto che non era più sé stesso avevano avuto il coraggio di ammettere la verità… di dirgli che stava sbagliando e andarsene…

… ma in realtà non lo avevano mai abbandonato.

(Grazie ragazzi…)

In quel momento una folata di vento caldo portò con se un turbine di piume bianche e petali rosa. (PIUME? PETALI? Cosa succede ancora?)

Seifer guardò in alto, e per un attimo il sole intenso ferì i suoi occhi chiari.

Anche Fujin stava a naso all’aria, incantata, e così Rajin, che ancora sbuffava in acqua come un tricheco e annaspava per risalire sul molo.

Poi si abituò alla luce, e vide.

Il Garden volava immenso sopra di loro.

Era magnifico!

(Così grande, e vola proprio come se fosse una piuma…)

Davanti a un simile spettacolo Seifer lentamente sorrise, e sentì una grande calma invaderlo. Si sentiva quasi… felice?

(Felice io? Chissà!)

E pensò che non avrebbe mai rinunciato ai suoi grandi sogni. MAI.

(Non addio. ARRIVEDERCI. Arrivederci Quistis, Selphie, Irvine, Zell e Rinoa. Arrivederci Madre… arrivederci Garden. Un giorno tornerò, e ci rincontreremo… tutti. Arrivederci Squall. Sarò sempre il tuo rivale. E alla fine ti batterò… fratello mio.) 

FINE


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LE STRATEGIE DI ZELL
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