L'INQUIETUDINE DI CLOUD - di "Cloud 85"

   Era tardi e il sussultare del vagone sulle rotaie era l'unico ritmo scandente quell'interminabile attesa.
Mi sentivo teso, nervoso, stanco; camminavo incessantemente avanti e indietro per lo scompartimento, non ero affatto sereno e cominciavo a sudare freddo.
Avevo preso parte a tantissime missioni quando facevo parte dell'esercito Shinra,
in alcune di esse avevo anche rischiato grosso,e non ricordo di essermi mai sentito come mi sentivo quella notte su quel treno a Midgar. Era l'autonomia a farmi avvertire quell'inquietudine assillante,nella mia vita da soldato avevo sempre fatto ciò che i miei superiori mi imponevano di fare,la direttiva principale nell'esercito non era pensare bensì eseguire,non c'era nessun tipo di autonomia nelle proprie azioni,tutto era gia stato stabilito e programmato,noi soldati rappresentavamo il mezzo che permetteva alla corporazione di controllare il pianeta.Per la prima volta da quando mi ero arruolato stavo facendo qualcosa di veramente serio senza eseguire ordini,ma semplicemente perché avevo scelto di farlo,ed era questa autonomia mai provata ad angosciarmi.
L'esercito era diventato tutto per me,la mia casa e la mia famiglia,in seguito infatti mi sentii molto sorpreso di essere riuscito a separarmene.Sin da piccolo avevo sempre sognato di lasciare Nibelheim, partire per Midgar e arruolarmi nel suo corpo militare,e feci i salti di gioia quando riuscii a farcela,non riuscivo a crederci:facevo parte della corporazione;della Shinra!
Ma fu proprio essa la causa del principio di tutto.
Grazie alle nuove tecnologie la Shinra mediante dei giganteschi reattori riusciva a risucchiare l'energia vitale del pianeta,l'energia Mako, utilizzabile come risorsa energetica alternativa,e anno dopo anno la proliferazione di nuovi reattori aumentava sempre più l'esaurimento dell'energia vitale planetaria.Cosa sarebbe successo quando la Shinra avrebbe consumato l'energia vitale interna del pianeta? Secondo le più recenti teorie scientifiche il globo sarebbe imploso e niente sarebbe rimasto in vita. Ma la corporazione più potente del pianeta non poteva certo prestar fede ad assurde teorie catastrofiche elaborate da altrettanti assurdi scienziati di fama mondiale!
   Oltre me, tra i soldier, c'era qualcun'altro che cominciava a credere che la Shinra fosse diventata una sorta di parassita del pianeta ma nessuno era disposto a sacrificare la propria carriera militare per seguire bizzarre teorie scientifiche e presentimenti su un cataclisma quasi imminente. Fu allora che decisi che una corporazione sconsiderata e disonesta non poteva più rappresentare la mia casa e tanto meno la mia famiglia,e mi preparai a lasciarla per sempre,a voltarle le spalle e a combatterla affinché il mondo potesse sperare in un futuro;e fu allora che mi decisi a disertare e ad arruolarmi nella fazione di resistenza alla Shinra: Avalanche.
Avalanche era un gruppo resistente formato da molti individui, a capo del quale c'era un certo Barret Wallace, un tipo duro, rude ma deciso, o almeno queste erano le informazioni che ero riuscito ad ottenere in un bar nei bassifondi di Midgar durante uno dei miei ordinari pattugliamenti del settore 3b. In quel bar riuscii inoltre ad ottenere (grazie ad un ubriaco saputello) l'informazione per me più importante,ovvero dove trovare Barret. Si fidò subito di me,mi accettò in Avalanche, il che mi sembrò molto strano dato che ero stato pur sempre un soldato della corporazione; fatto sta che al momento della missione, al momento di salire sul treno 33 dei settori a e b di Midgar io c'ero.
Il capotreno avvertì i passeggeri che eravamo appena entrati nel settore 1a di Midgar, sussultai e Barret che se ne stava comodamente seduto su un sedile a due posti mi impose di calmarmi, poi mi rimproverò dicendo che non aveva mai visto un soldato comportarsi come una donna ansiosa; se ne stava con le braccia conserte a fissare il vuoto, con aria accigliata, aveva l'aspetto e l'atteggiamento tipico di chi è sicuro di sé e non ha paura di affrontare pericoli imminenti, eppure ero sicuro che stesse nascondendo ansia e preoccupazioni poiché batteva incessantemente il piede sul pavimento.
Aveva scelto tra i membri di Avalanche i quattro più adatti a portare a termine il nuovo piano, Jessie era la nostra esperta informatica, una sorta di genio per quanto riguardava apparecchiature computerizzate e strumentazione elettronica; appena saliti sul treno Jessie mi aveva illustrato il piano molto dettagliatamente col suo portatile,con tanto di mappe virtuali dell'area coinvolta nel piano.
Avalanche si era decisa ad agire e una squadra scelta avrebbe dovuto distruggere il reattore energetico Shinra del settore 1 di Midgar, l'impresa non era facile poiché la zona era ben sorvegliata dai soldati della corporazione,e credo che principalmente per questo motivo Barret abbia incluso me tra i quattro membri della gruppo,un ex soldato Shinra ben addestrato a uccidere e a eseguire gli ordini alla perfezione; non li avrei delusi.
Wedge e Biggs chiudevano il quintetto intraprendente la missione, erano due tipi in gamba, simpatici, ben organizzati e Barret si fidava di loro; se ne stavano seduti accanto in un sedile per due, Biggs col capo appoggiato al vetro del finestrino e Wedge spaparanzato con le braccia incrociate dietro la nuca,sembravano rilassati, mi chiedevo come facessero in un momento simile, stavamo per piazzare una bomba sotto un gigantesco reattore Mako per farlo saltare in aria!
Cercavo di distrarmi,ma il panorama fuori dal finestrino non mi aiutava,l'oscurità regnava fuori dal treno,si distinguevano solo le luci delle strade secondarie parallele alle rotaie,ma erano molto distanti.Provai a fare qualche flessione sulla sbarra sopra la mia testa e sentii tutti i muscoli intorpiditi per la tensione;i continui click di Jessie sulla tastiera del suo computer colmavano l'intero vagone.
Mancava poco ormai al capolinea del settore 1c,la nostra meta,poco distante dall'ingresso al reattore 1; Barret aveva chiuso gli occhi da un pezzo continuando nervosamente a battere col piede e Wedge stava armando la B9 semi-automatica che aveva tenuto alla cintura per tutto il viaggio.
Sentivo le tempie che pulsavano, ricominciavo a sudare freddo,il sussultare del treno sulle rotaie diminuiva: stavamo cominciando a rallentare, eravamo quasi arrivati a destinazione.
La notte prima non avevo dormito, ero stato sveglio sino al mattino a pensare allo svolgersi della missione dell'indomani,agli innumerevoli imprevisti che avrebbero potuto presentarcisi e a cosa sarebbe successo se avessimo fallito;Avevo anche pensato che avrei dovuto quasi certamente battermi con alcuni dei miei ex compagni,e mi sentivo ignobile per questo,ma mi ero rasserenato ricordando che il destino del pianeta era assai più importante.
Il treno era ormai sul punto di fermarsi,eravamo al capolinea,dai finestrini potevo benissimo distinguere due soldati Shinra fermi all'uscita del vagone avanti il nostro, Barret era in piedi e stava controllando una delle canne della sua gatlin-gun,Wedge teneva ben salda la sua mitragliatrice, Biggs e Jessie erano pronti a balzare giù e sistemare le due guardie,per quanto riguardava me avrei improvvisato!
In quel momento mi sembrava molto strano non sentirmi più sudato,stanco o stressato,cominciavo a sentire quell'euforia adrenalinica tipica delle missioni militari,in quel momento mi sentii finalmente sereno,ero tornato in me stesso,la battaglia faceva parte di me ormai ed essere sul punto di intraprenderla mi faceva sentire bene,combattere era la cosa che sapevo fare meglio; l'unica differenza era che in quel momento non ero in missione per conto della Shinra,ma contro la Shinra,ma non era importante,avrei fatto comunque del mio meglio.
Il treno si era arrestato del tutto, Biggs era sceso e in un attimo aveva sistemato la prima guardia con una presa di arti marziali, Jessie altrettanto rapidamente aveva sistemato la seconda guardia con una fucilata precisa; Wedge scese dal vagone e coi primi due cominciò ad allontanarsi in direzione del ponte di connessione all'entrata del reattore, Barret aspettandomi mi fece segno di sbrigarmi. Saltai giù anch'io e prima di avviarci e raggiungere gli altri Barret mi disse con tono autoritario ma rassicurante: - Andiamo nuovo arrivato, seguimi! -
In quei pochi secondi avevo finalmente capito che l'Avalanche non scherzava affatto, si sarebbe realmente impegnata con tutte le sue forze per distruggere la Shinra e preservare la linfa vitale del pianeta.
Cominciammo a correre incontro agli altri e stringendo con entrambe le mani la mia buster-sword mi dissi che non avevo più dubbi: avrei dato il meglio di me stesso!

   FINE

 

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