DI NUOVO INSIEME - di "Cloud85"

   L'ho capito subito, quando vi ho rivisti... ho ritrovato me stesso…"
   Si stava così bene su quel prato verde, il tepore del sole… finalmente era giunta la  primavera, un altro inverno era finito… uno dei tanti tristi inverni passati in quel maledetto Garden era giunto al termine. Quel giorno c'era aria di novità, e presto ne  sarebbero arrivate di grandi! Ancora non sapevo quello che il destino aveva preparato per noi... cari amici. 

   "Io, nella vita ho scelto una strada e la seguirò fino in fondo."
   Guardavo il mio fucile, il riverbero del sole sull'acciaio lucido mi abbagliava… quante giornate passate così!  Poi, con un volo leggero e delicato, una farfalla con le ali color pesca si posò sulle mie dita. 
   C'erano tanti volti in me… il solitario tiratore, il dongiovanni, il gran guerriero… ma  la mia parte più intima… nessuno l'aveva mai saputa scovare, forse solo lei… questa delicata farfalla!
   Quante volte avevo creato un mondo tutto mio, per sfuggire alla realtà. Era più o meno cosi: una casa di pietra come *quella*, un mare come *quello*, dei prati come *quelli* … dei sogni come un tempo… senza timore di nulla. Soli ma insieme! 
   Ricordavo vagamente un gruppetto di amici e quella mattina li pensavo e mi imponevo di dimenticare quei fantasmi del passato… non li avrei mai più rivisti! Ma si sa che, come diceva un mio vecchio amico, "le cose buone richiedono tempo, quelle meravigliose avvengono in un istante"!
   Sentii Dodonn urlare il mio nome: <Kinneas!!>, lo odiavo quel nome, che forse non era neanche il mio!
   Ruppi il mio sogno, la piccola amica mi lasciò…  Ma … quando i miei occhi si posarono su quel gruppo di ragazzi… un po' sporchi e affaticati da quel lungo viaggio… stentai a crederci! Erano loro! I miei vecchi ricordi che tornavano perché io ricominciassi a sperare! In un attimo rivissi la mia infanzia e mi ricordai che il mondo che io creavo non era altro che quel vecchio orfanotrofio,  ma loro sembravano non capire… eppure io li conoscevo bene, mi tornarono alla mente persino i loro nomi: quel piagnucolone di Zell, il triste Squall, la bella, ora bella era dire poco, e prepotente Quistis e lei… la mia preferita… la piccola e fragile Selphie!
   In quel momento avrei voluto dirgli tutto… ma loro si sarebbero ricordati di me? Oppure avevano dimenticato tutto? Rimasi sconcertato nel vedere quel disorientamento nei loro occhi… eppure non mi sbagliavo! Forse semplicemente, non era ancora il momento… Li scrutai per bene un attimino, passeggiando in su e in giù, non avevo mai visto la moretta che era con loro: aveva un bel viso e un bel corpo, con dei lineamenti molto aggraziati. Giunse il momento di presentarsi, avrei scoperto finalmente la verità… e cosi fu. <Sono il Caposquadra Squall Leonheart>, <Kinneas, Irvine Kinneas> risposi con sicurezza, o almeno con quella che mi era rimasta in corpo. Il Supremo continuava a parlare con Squall, tutti lo ascoltavano: parlava infatti dell'importante compito che ci attendeva… ma… io non riuscivo ad ascoltarlo! E non ero il solo… Quella strana pettinatura, il grazioso vestitino giallo e il viso sbarazzino… anche Selphie sembrava in un altro mondo. Era strano vedere una *bambolina* come lei in un'accademia militare! Per un attimo incrociai i suoi profondi occhi verdi… per gli altri fu un secondo, per me più di mille anni… diavolo quanto le volevo bene! E forse molto presto avrei capito che non si trattava di semplice affetto fraterno. Ma ora incombeva la guerra, il mio bersaglio: la Strega! Non dovevo fallire! Era ora che il solitario tiratore tornasse in me… ma chiedermi di dimenticare anche solo per un secondo la dolcezza di quegli istanti era troppo! Ci avviammo lungo il vialetto, ognuno con le sue paure in cuore… mi voltai un'ultima volta a guardare l'imponente struttura… capii che questo capitolo della mia  vita era giunto al suo epilogo, era ora di cambiamenti!
   <Kinneas, ti vuoi muovere o no?>, Squall mi richiamava all'ordine. Ma vedendomi  immobile come una statua mi si avvicinò <Irvine, dobbiamo andare…> lo disse in tono sbrigativo ma almeno, pensai, almeno il mio nome lo ricordava. Mi sistemai il cappello <Addio miei cari sogni…> mormorai. <Che?> chiese insospettito Squall 
<Ecco vedi…no forse non è ancora il momento… questa è un'altra storia!>

   FINE

 

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LE STRATEGIE DI ZELL
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