L'INIZIO
di Cloud's Nemesis
Si chiamava Squall Leonarth. Faceva da poco parte del Garden di Balamb. Veniva
da un orfanotrofio. L’unica persona che aveva mai amato, sua sorella, lo aveva
abbandonato quando era ancora piccolo. O almeno così pensava. Quando era entrato
nel Garden era stato subito accolto dal preside Cid. Gli era stata data una
vasta scelta sull’arma che avrebbe usato: decise di usare un gunblade, una spada
che all’occorrenza poteva venire utilizzata come pistola. Ora si trovava
all’uscita del suo dormitorio. In questa settimana non aveva fatto amicizia con
nessuno. Non ne aveva bisogno. L’unico posto del Garden che non aveva ancora
visitato era stato il centro d’addestramento. Il preside gli aveva consigliato
di andarci insieme a qualcuno, ma lui riteneva di non averne bisogno. Entrò a
passo sicuro nel centro e fu subito attaccato da un mostro verdastro con dei
tentacoli. Squall schivò il primo colpo, prese la mira col gunblade e sparò un
colpo al mostro. Il proiettile passò sibilando sopra la testa dell’essere.
Approfittando della breccia nelle difese di Squall il mostro gli afferrò una
caviglia con un tentacolo, che Squall riuscì prontamente a tagliare.
Squall: ”Bene, ora si fa sul serio!”
E così dicendo sferrò un colpo di gunblade sulla testa del mostro, uccidendolo.
Squall era piuttosto contento di essere riuscito a sconfiggere il mostro, e, in
piena sicurezza, andò verso il centro dell’arena. Sentì un ruggito dietro di sé
e si girò. Un mostro simile a un dinosauro torreggiava su di lui. Squall saltò e
cercò di colpire la testa del mostro, che con sorprendente agilità si abbasso,
alzò la coda e mandò il giovane contro un masso lì vicino. Essendo ancora alle
prime armi, Squall non riuscì più ad alzarsi. Imprecò per non aver ascoltato il
consiglio del preside. Diamine, si era scordato pure le pozioni in camera! Ad un
certo punto, quando il mostro stava per schiacciarlo, sentì un urlo e un uomo di
circa la sua stessa età, con i capelli biondi e una spada di modello diverso dal
suo e con un giubbotto bianco colpì il mostro con incredibile potenza.
Seifer: ”Shimatsuken!”
Il dinosauro cadde a terra privo di vita.
Seifer: ”E tu chi sei, ragazzo?”
Squall: ”Non sono affari tuoi!”
Seifer: ”Be', forse non ti sei accorto che ti ho appena salvato la vita. Non ti
hanno detto che questo non è posto per i pivelli?”
Squall: ”Ah sì? Perché, tu credi di essere tanto forte?”
Seifer: ”Facciamo così, pivello. Ci vediamo qui alle 3 di pomeriggio. Che ne
dici?”
Squall: ”Benissimo. E non chiamarmi più pivello!”
Seifer: ”D’accordo, pivello!Ah ah ah!”
E così dicendo si dileguò. Squall, ancora bruciante di rabbia, decide di andare
alla mensa per mangiare qualcosa e riprendersi. Come sempre c’era la fila. Nella
calca intravide un ragazzo biondo con un tatuaggio in faccia che saltava la fila
e una seed con i capelli biondi raccolti e una frusta in mano andare a
rimproverarlo. Aveva sentito che quella SeeD, Quistis gli pareva che si
chiamasse, voleva diventare professoressa. Squall non poté non notare quanto
fosse affascinante. Con uno scatto, represse quella sensazione e aspettò il suo
turno. Passò il tempo e una volta finito di pranzare guardò l’orologio nel
dormitorio e vide che erano quasi le tre. Deciso, prese il suo gunblade e andò
al centro d’addestramento. Seifer non si vedeva e allora aspettò fuori dal
centro per non rischiare di incontrare un altro Archeosaurus. Vide arrivare
Seifer con altre due persone, un uomo e una donna.
Seifer: ”Fujin, Raijin, tenete d’occhio il centro e avvisatemi se arriva qualche
mostro”
Fujin e Raijin: ”Ok, capo!”
Seifer: ”Bene Bene. Il ragazzo si è presentato. A proposito, dimmi, come ti
chiami? Quando ti porterò in infermeria devo dare il tuo nome alla dottoressa.
Ah ah ah!”
Squall: ”Il mio nome è Squall. Il tuo deve essere Seifer. Ho sentito il tuo nome
quando hai preso la nota di demerito in classe.”
Seifer: ”Ah sì! Per una battutina! Ma ora basta con le chiacchiere,
combattiamo!”
E si scagliò contro Squall che ebbe appena il tempo di parare il colpo.
Squall: -Ma quanto è veloce?- pensò.
Prese la mira, e sparò una raffica di colpi col suo gunblade. Seifer li parò
tutti senza sforzo, saltò oltre le spalle di Squall e gli ferì la spalla con un
fendente. Squall roteò su se stesso e cercò di colpire il petto di Seifer, ma la
spalla lo rallentò e incontrò la spada del biondo a bloccarlo. Non si diede per
vinto: si lanciò un pozione per guarire la spalla e attaccò sparando
contemporaneamente. Stavolta Seifer dovette sforzarsi per bloccare i colpi.
Seifer:”Però, niente male per essere un pivello!”
E ferì Squall nella schiena.
Squall (ormai in status critico): ”E non hai ancora visto niente! Renzokuken!”
Si scagliò più forte che poté contro Seifer che parò a uno a uno i suoi colpi.
Seifer: ”Basta così! Hai del potenziale ragazzo. Però hai bisogno di allenarti.
Che ne dici di farti stracciare più volte così magari impari qualcosa dal
maestro?”
Squall: ”Accetto solo per vedere che faccia farai quando ti batterò!”
E giro i tacchi andandosene.
2 MESI DOPO
Seifer: ”Sei pronto, pivello?”
Squall: ”Quante volte ti ho detto di non chiamarmi pivello? Renzokuken!”
Squall saltò in aria e atterrò in picchiata su Seifer che riuscì a parare una
parte dei colpi anche se ne uscì ferito al braccio e alla spalla sinistra.
Seifer: ”E bravo il nostro Squall. Ma adesso prendi questo. Shimatsuken!”
Seifer si gettò contro Squall, che cercò di sbilanciarlo sparandogli col
gunblade ma fu comunque ferito gravemente a un fianco.
Seifer: ”Solita fine, eh Squall? E meglio che vai in infermeria che la
dottoressa si starà preoccupando che non ti vede già da due giorni. Ah ah ah!”
Squall: ”Grrrrr!”
Squall si gettò contrò Seifer dandogli una spallata ma quando alzò la spada per
tirare un fendente il fianco gli procurò un dolore lancinante che gli mozzò il
fiato e lo fece accasciare a terra.”
Seifer: ”Ah ah ah! Tieni, prendi questa pozione, che domani devi andare alla
caverna di fuoco. Anzi che ne dici se ci vediamo qui domani mattina eh? Ti
aspetto qui alle 9 in punto. Vediamo se hai il coraggio.”
E se ne andò lasciando Squall a trascinarsi fino all’infermeria.
Squall: -Aspetta e vedrai. Domani non ti sarà così facile battermi. Ho appena
imparato la tecnica colpo imperiale!-.
L’indomani Squall si presentò anche se sarebbe dovuto andare alla caverna di
fuoco.
Seifer: ”Bene bene! Vediamo che mi combini oggi, Squall.”
E si gettò all’attacco saltando alle spalle di Squall.
Squall: ”Non ti sarà così facile questa volta!”
Si girò su se stesso e sparò un colpo a Seifer che gli ferì il braccio ma che
riuscì lo stesso a menare il suo fendente. Squall lo parò e si lanciò al
contrattacco mirando al petto di Seifer che bloccò e cerò di tranciargli le
gambe. Squall saltò ma ricevette subito un colpo in pieno viso che gli fece
schizzare sangue.
Squall: ”Dannazione. Vediamo se pari pure questo. Renzokuken!”
Si gettò su Seifer che si impegnò per parare tutti i colpi quando Squall gridò:
”Colpo Imperiale!”. Fece toccare il gunblade sul terreno mentre correva contro
Seifer spruzzando scintille e gli menò uno straordinario fendente in faccia
causandogli anche lui un taglio profondo. Poi sentì che il dolore al volto
divenne troppo forte e svenne.
Si risvegliò in infermeria e vide la prof. Quistis avvicinarsi al suo lettino.
“Si va alla caverna” - pensò, e si preparò a ricevere la ramanzina di Quistis.
FINE